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C’è chi coltiva fichi d’india (o quasi)

Che poi in realtà non sono nemmeno fichi d’india ma rappresentano una forma di biodiversità del lontano Messico e naturalizzata in Italia dove cresce nella Puglia più estrema; in minuscoli appezzamenti di terra rossa vicini al mare, nel parco regionale Costa Otranto/Santa Maria di Leuca/Boschetto di Tricase, nella macchia incontaminata tra lentisco e mirto, orchidee spontanee e scilla marina Titti Divìccaro, per metà foggiana, coltiva esemplari del piccolo fico d’India (Opuntia dillenii) il cui raccolto dei fichi gli permette una produzione di nicchia di confetture-extra e mostarda naturali e senza conservanti che rende la Puglia unica in questo genere di valorizzazione.
I piccoli fichi freschi ,aciduli e gelatinosi, completamente diversi da quelli del Fico d’India classico, (Opuntia ficus.indica) sono apprezzatissimi all’estero e ricchissimi di antiossidanti,vitamina C e sali minerali.
Per chi volesse saperne di più:


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