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VIDEO: Assalamou Alejkoume (Terra di migranti)

Il ghetto di Rignano.  Sentiamo sempre più spesso questa locuzione ma ne cogliamo solo la superficie, fatta di lavoro, anzi caporalato, o schiavismo; ma il ghetto è fatto di persone, persone come noi, che provano felicità, dolore, amore, gioia, nostalgia della propria terra e dei propri cari, persone con le stesse esigenze di vita sociale, lavoro e di svago. Questo documentario vuole trasmettere proprio questo spaccato, perché “finché vita c’è speranza…” Dall’Africa sub-sahariana al ‘Ghetto’ in Puglia, fra i campi della Capitanata. ASSALAMOU ALÉJKOUME di Antonio Fortarezza Anno: 2013 – Durata: 71′ In viaggio dall’Africa sub-sahariana in Italia, fino al “Ghetto” in Capitanata, un luogo dove vige la completa negazione dei diritti del lavoratore, lontano dai centri abitati, quindi nascosto ai più ma incombente per il disagio e le condizioni di vita di chi non ha alternative. Serbatoio di manodopera in nero per l’agricoltura locale in una condizione di contemporaneo e strisciante schiavismo e, al tempo stesso, contenitore di Umanità dentro il quale è possibile ritrovare scorci di vita personale, speranze, delusioni, forza e sofferenza. Non è un reportage, non è un “mordi e fuggi”. E’ un racconto “lento” che pur insistendo in uno sfondo di emarginazione e degrado, vuole andare oltre trascendendo la contingenza nel tentativo di sollecitare “sentire comune”. È un racconto che aiuta ad entrare in sintonia con chi parla, con le loro parole, con gli sguardi e gesti. È il tentativo di superare lo schema culturale che del migrante ne fa un’informe — categoria sociale -, vista a distanza attraverso la sicurezza del nostro presunto benessere. Qui un altro documentario di Antonio Fortalezza sul ghetto

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La storia della cinematografia pugliese e daunia: le film commission ante litteram

di Domenico Sergio Antonacci San Menaio nei primi del ‘900…sul set cinematografico Tramite Lettere Meridiane vengo a conoscenza dell’ultimo certosino lavoro di ricerca e studio di Maurizio De Tullio sulla storia della cinematografia di Capitanata nei primi decenni del ‘900. E si scopre che l’Apulia Film Commission di oggi in realtà non è nulla di nuovo, almeno nelle finalità: “[…]gli obiettivi della ‘Garganica Film’: L’impresa, quanto mai difficile  e  ardimentosa  merita  di  essere  incoraggiata  e  sorretta,  in  considerazione  appunto  dello scopo  propostosi:  far  conoscere  e  apprezzare,  attraverso  il  cinematografo  questo  lembo meraviglioso  di  terra  pugliese  che  nulla  invero  ha  da  invidiare  ai  più  incantevoli  luoghi  della Svizzera pure così ammirati e così ricercati.“ Non ci stupisce più di tanto, visti i tempi attuali, se negli anni 10 del ‘900 già si scriveva: La cinematografia garganica che la Marina Film (anonima per azioni) voleva conseguire con la presa degli esterni più belli del mitico monte, malgrado la strenua fatica dei pochi fautori, è venuta meno per il disinteresse, l’incredulità e – diciamo pure senza reticenza – per l’ignoranza della classe capitalistica, che tetragona e in comprensiva come sempre non seppe valutare quali successi insperati e rinumerazioni ingenti si sarebbero ricavati. Coloro, difatti, che dovevano essere i sovventori della iniziativa (a cui una Banca intendeva anche offrire gli aiuti necessari) – precisa Rasi – restarono paurosamente legati alla greppia dei loro tardigradi preconcetti, senza pensare che mancarono ancora una volta di lanciarsi all’evoluzione e al progresso di sé e della propria terra. Ultimo appunto: interessante, nelle note, il riferimento al luogo di nascita dell’artista Pino Pascali che, secondo alcune fonti, sarebbe San Menaio e non Polignano a Mare. Non posso dirvi di più e vi lascio alla lettura del documento completo qui

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Le nuove foto del #Gargano dallo spazio dell’astronauta giapponese #Wakata sulla #ISS

AGGIORNAMENTO APRILE 2021: IL GARGANO COMPARE IN DIRETTA DURANTE L’ATTRACCO DELLA DRAGON 2 ALLA ISS La luce, il sole, l’aria del Gargano costituivano un toccasana capace di curare ogni tipo di malattie: mancava poco che resuscitasse anche i morti.Il Gargano attrae, seduce, inebria…La gente è sana, ma politici improvvisati e semianalfabeti e burocrati inetti e pasticcioni l’affossano colpevolmente, sicché tutto appare mediocre, indegno del passato… La Montagna del Sogno diventa la Montagna del Sonno.. Antonio Pandiscia ©ESA/NASA       ©ESA/NASA Vuoi vedere le foto degli altri astronauti che abbiamo pubblicato in precedenza?  Clicca qui 

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