Un anno fa se ne è andava Antonio Maccarone – cantore e suonatore di Carpino
Foto di Danilo Romito Maccarone, nato a Carpino nel lontano 1920, ha affrontato una esistenza convulsa, fatta di tremende sciagure, di emigrazione e di soddisfazioni ottenute nel campo della musica popolare. Il suo nome è legato alle melodie di un tempo, ereditate direttamente dai portatori della tradizione carpinese e garganica. Ultimamente lo si incontrava nella sua casa di campagna, alla periferia di Carpino. Nel suo piccolo rifugio, Maccarone, reso cieco dall’errore di un medico oculista, cercava di dimenticare i dispiaceri della vita (aveva perso i due nipoti e la moglie nel giro di pochi anni, aveva un solo figlio, che vive in Germania) suonando la sua inseparabile chitarra francese e intonando sonetti e canti della Carpino che fu e che rischia di perdere irrimediabilmente il suo patrimonio canoro-musicale. A lanciare il grido d’allarme fu lui stesso sul palco della XI edizione del Carpino Folk Festival quando dopo aver gioito con il pubblico – “Siamo ancora qua. Noi, un tempo chiamati cafoni, perseguitati…ora richiesti in tutta Italia” chiedeva ai giovani di pensare si alla riproposta dei loro canti e dei loro suoni, ma di non inficiarli con strumenti musicali moderni che nulla hanno a che vedere con quello che da secoli