La storia della Foresta Umbra dagli scrittori classici ai giorni nostri
OsseArea UNESCO di Falascone e Umbra AGGIORNAMENTO: Il dott. Maurizio Marrese segnala che il gufo reale non è presente in Foresta Umbra; la sua segnalazione risale a una errata interpretazione di un avvistamento di anni fa (probabilmente confusione con l’allocco). Il prof. Saverio Russo segnala che già nel ‘700 integrità dei boschi del Gargano era stata compromessa da operazioni di taglio, sopratutto a seguito della carestia del 1764. a cura del Col. Claudio Angeloro La Foresta Umbra, oggi estesa per quasi 10.500 ettari, insieme ad altri ridotti comprensori boschivi di proprietà comunale, è quanto rimane della primigenia selva che in passato, e verosimilmente fino alla fine del 1700, ammantava l’intero promontorio Garganico Il Nemus garganicum viene menzionato infatti da Marco Anneo Lucano, da Silio Italico e da Orazio che lo evocano, rispettivamente, per i fuochi destinati al rinnovo dei pascoli, per le fitte boscaglie, per la maestosità dei lecci e dei frassini o, piuttosto, per il cupo e forte stormire delle foglie al vento (1) Il Di Bérenger non cita la foresta garganica tra quelle primeve. Annota però come gli “esculeti” del Gargano (le leccete) risultassero tra le selve amministrate dal Fisco, che le concedeva in uso, a titolo oneroso,