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Foto – La “provincia di Capitanata” nella Reggia di Caserta, in tutti i sensi

di Domenico Sergio Antonacci In uno dei saloni dell’immensa reggia di Caserta ci sono le rappresentazioni di tutte le provincie del Regno di Napoli, ecco quella della Capitanata con San Michele, ancora oggi simbolo della Provincia di Foggia. e non è mica finita qui…..continuate a leggere: Infatti per la costruzione e la decorazione della famosa reggia molti dei marmi utilizzati provengono da diverse cave di Apricena, una delle quali ancora nota come “Cava del Re”. Famosi sono i due leoni lungo la scalinata d’entrata, entrambi in marmo di Apricena.* Foto Antonacci, tutti i diritti riservati La prossima volta che visitate la Reggia siate fieri di dire a chi è con voi, magari un amico “di fuori”, che quei marmi arrivano dalla vostra terra natia. *Lo studioso Gabriele Tardio afferma che è da verificare il fatto che i marmi dei leoni derivino da Apricena. La fonte alla quale mi sono rifatto non è molto attendibile; faremo ulteriori ricerche a proposito.

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Trabuccoinjazz 2012 – Peschici GARGANO

Giunta alla sua decima edizione, torna la rassegna Jazz in riva al mare nei pressi di uno dei storici trabucchi della costa garganica, quello di Punta San Nicola. Ideata dallo chef del ristorante che ospita l’evento, Mario Ottaviano, e diretta dal Maestro Enzo Cavalli, è da sempre punto di riferimento per i jazzisti e cultori del genere di Capitanta. Quest’anno sono tre gli eventi della rassegna: 13, 27 luglio e 24 agosto. Altre info sul portale Puglia Events

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Barzelletta all’italiana di una vacanza a Vieste..”ci sono un francese, una tedesca e un italiano..”

Barzelletta all’italiana di una vacanza a Vieste. Ci sono un francese, una tedesca e un italiano che decidono di trascorrere insieme le loro vacanze estive a Vieste. I tre sono amici da molto tempo e hanno prenotato telefonicamente un posto in un camping sul lungomare Mattei. Arriva la tedesca in treno a Foggia, preferisce questo mezzo per paura dell’aereo. Insieme all’italiano, si recano a Vieste con un autobus, che di comodità ne ha ben poche. Poco dopo, chiama il francese, che è arrivato all’aeroporto di Bari e deve attendere alcune ore prima che parta il primo autobus, diretto proprio a Vieste. La soluzione sembrava comoda: si scende dall’aeroporto, si prende un bus e si arriva direttamente a destinazione. Ma purtroppo per gli orari, che chissà a quali coincidenze fanno riferimento, l’attesa e il viaggio vanno per le lunghe. Forse la tedesca ha avuto un’idea migliore! Finalmente arriva il francese. Alla stazione degli autobus di lui non vi è traccia però. Il bus dall’aeroporto l’ha lasciato dall’altra parte del paese sul lungomare Europa. Finalmente i tre riescono a ricongiungersi dopo una lunga sudata sotto il Sol leone di Agosto. È già ora di pranzo. Per risparmiare il francese, la tedesca e l’italiano vanno a cercare provviste in un supermercato. Il primo lo trovano chiuso, il secondo sta chiudendo e il terzo, come il primo è già chiuso. Appare bizzarro che, a ora di pranzo, in una località di mare, i generi alimentari siano chiusi. L’italiano si scusa ma anche lui non poteva immaginarlo o se ne era scordato. Non c’è altra soluzione che mangiare una cosa al volo e incamminarsi verso il campeggio. La cosa al volo viene a costare una decina di euro a testa, un po’ cara ma all’inizio di una vacanza, si sa, ci si possono concedere questi

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L’Archivio Luce è ora (ufficialmente) su youtube

di Domenico Sergio Antonacci In realtà lo era già prima, almeno per la parte riguardante il Gargano….infatti, come i lettori più assidui sapranno, spesso ho pubblicato sul mio canale youtube video dell’Istituto Luce riguardanti il territorio del Gargano e della Capitanata più in generale. Ogni volta si trattava di scaricare, attraverso un processo macchinoso, video dal sito dell’Archivio Luce e ricaricarli su youtube (non senza rischi di vedermi chiuso l’account). Da oggi tutta la mia fatica è diventata inutile (ma ne sono ben contento) perchè finalmente quelli dell’Archivo Luce si sono decisi a trasferire tutto su youtube (30.000 video) rendendo la fruizione del materiale molto più facile. Sbizzarritevi quindi a cercare nel canale (dove c’è scritto “cerca nel canale”…ma và, davvero?) la keyword che preferite…vi consiglio di partire da “Foggia” : Link al canale youtube dell’Archivio Luce Video presentazione dell’evento Ci sono inoltre una serie di nuovi video che mi erano sfuggiti in passato e che posto direttamente qui sotto

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Pinete, incendi e incuria sul Gargano…parla l’esperto

di Nello Biscotti La notevole estensione delle pinete garganiche trova ragione in tempi storici: fino agli anni 50 del 900, attorno al Pino d’Aleppo si concentravano forti interessi antropici che andavano dalla estrazione di resine (acqua ragia, trementina,ecc.) a quella della corteccia (estrazione di pigmenti per tingere le reti dei pescatori), senza considerare poi le intense utilizzazioni come legna da ardere, specialmente dalle classi sociali più povere. Il problema poi, non è solo questo albero: il rischio incendi è dovuto anche ai tanti coltivi abbandonati: il fuoco di Peschici, risulta essersi innescato in un uliveto incolto o semiabbandonato. Appena il nostro contadino smette di coltivare il suo coltivo (ad esempio smette di ararlo), si innescano processi noti come «rinaturazione», con una copertura vegetale erbacea prima ed arbustiva poi (ginestre, eriche, ecc.) che dovrebbe evolvere verso il bosco, cosa che non avviene ancora. Le formazioni erbacee ed arbustive, sulle quali, infatti, si ferma spesso la rinaturalizzazione, hanno livelli di infiammabilità (si pensi alla ginestra) elevatissimi, spesso superiori alle stesse pinete (in quei giorni terribili, infatti, i focolai hanno interessato anche aree non pinetate). È bene sapere che le campagne abbandonate nel Gargano (tipico fenomeno delle aree interne italiane) sono numerosissime e sulle quali nessuno si sofferma. Da nostre indagini, considerando i pascoli, gli ex seminativi e le colture arboree (es. uliveti), il fenomeno dovrebbe interessare circa 30-40mila ettari. Il fenomeno, che parte da lontano (emigrazione o esodo rurale ed agricolo degli anni 60 del 900) nel Gargano è ancora tutto da studiare (questo sta facendo il nostro gruppo di ricerca), valutare e governare anche e soprattutto in funzione del rischio incendi. Le dinamiche e le conseguenze economiche, sociali ed ambientali degli incendi garganici ci pongono di fronte a nuovi rischi con i quali occorrerà imparare a misurarsi: – l’incendio può assumere

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