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L’università di Foggia sull’Android Market

L’università di Foggia è già da diversi mesi presente sul market ufficiale dei dispositivi android (tablet e smartphone) con l’applicazione iUniFG, che consente agli studenti dell’Università di Foggia di prenotarsi facilmente agli esami e di tenere il proprio libretto sempre a portata di mano. L’idea è nata dal Prof. Crescenzio Gallo del Dipartimento di Scienze Economiche, Matematiche e Statistiche, aiutato nelle creazione del programma da alcuni studenti. Il link al market è questo oppure cercatela nel market del vostro device Android. Un plauso dunque al dipartimento che si è fatto carico di quest’iniziativa, probabilmente l’unica nel genere in Italia (ho provato a fare una ricerca veloce e non ho trovato altre app ufficiali delle università). A questo proposito mi sento di consigliare agli universitari con uno smarphone Android anche l’applicazione Libretto Universitario, per prendere nota degli esami superati; è talmente bello usarla che qualcuno nei commenti ha scritto di superare gli esami solo per inserirli nel programma…ahah.

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La Basilicata insegna come fare promozione turistica

da ninjamarketing.it Metti una regione piccola come la Basilicata, aggiungi una grande idea per la promozione turistica, una spolverata di persone lungimiranti che credono nel forza del web ed ecco pronta la ricetta vincente di Can’t Forget Italy. Un’idea semplice ma concreta: sette video maker e creativi provenienti da tutto il mondo per una settimana hanno vissuto esperienze nella bellissima Matera e dintorni, in modo da produrre video racconti ad alto contenuto emozionale, ma soprattutto autentici ! Can’t Forget Italy è un format assolutamente innovativo per la comunicazione della Pubblica Amministrazione, progetto innovativo di marketing territoriale che prende forma e si sviluppa nel web. In un contesto dove le destinazioni turistiche tendono ad atrofizzarsi troppo sugli asset basic della comunicazione patinata ed autoreferenziale, non convinte fino in fondo delle potenzialità dei nuovi media, ecco che ti spunta l‘agenzia di promozione turistica della Basilicata con la messa in atto di un Diario Digitale: un vero raccoglitore 2.0 di storie per promuovere la regione. Ho più volte ribadito il fatto che siamo nel passaggio dai testimonial ai testimoni, dove ognuno di noi è un vero amplificatore di emozioni per una destinazione turistica, specialmente se queste vengono prodotte enfatizzando l’aspetto esperienziale ed autentico. E’ questa la strada che le pubbliche amministrazioni devono percorrere, raccontare lo stile diretto dei luoghi e delle persone che caratterizzano il territorio, abbandonando la strada del bello, del “costruito” ad hoc e dell’omologazione. Ottimo case history dove si enfatizza il concetto del presumer turistico, comunicando il tutto in inglese, cercando di “esportare” le emozioni del Made in Basilicata. Concludo prendendo in prestito una frase di Beppe Severgnini: siamo i produttori mondiali di esperienze ma non sappiamo comunicarle“. Non illudiamo i turisti/viaggiatori perché siamo tutti turisti/viaggiatori in giorni diversi . Il format del Diario Digitale è stato concepito da Mikaela

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“La mafia innominabile”, le mie impressioni sul libro che racconta la mafia del Gargano

Per un fazzoletto di terra c’era qualcuno anche pronto ad ammazzare. Proprio in Puglia, in quel Gargano ribattezzato “Promontorio della paura”. Una sanguinosa scia di decine e decine di efferati omicidi, di tentati delitti e di vari casi di lupara bianca. Storia antica, ma non troppo. Se il tuo mestiere è quello di fare il magistrato, occuparsi di mafia è come respirare sott’acqua. Non puoi farlo perché non hai le branchie, ma devi trovare il modo per emergere, per affrontarla, per non morire sottofocato.” – scrive Seccia nel suo libro. E ancora… “C’era un tempo in cui la mafia garganica non esisteva. Bisognava vincere la credenza che fosse una magia, popolata dal potente di turno che impone il suo comando, la sua forza e la sua violenza. Non esisteva perché tutti la negavano. Anche i Magistrati che se ne occupavano. Una faida come le altre. La mafia garganica, però, esisteva, eccome. Ammazzava ed ammazza. Il testo evidenzia la violenza e l’efferatezza con cui si sono commessi gli omicidi: cadaveri gettati nelle grotte del Gargano, famiglie intere date in pasto ai maiali, bambini uccisi, sfigurando in volto a colpi di fucile le vittime, in un gioco perverso di botta e risposta tra le famiglie avversarie. No, non è un film, è un sistema tutt’ora vivo tra di noi. Emerge il ruolo determinante delle donne nella lotta al sistema mafioso, Rosa Di Fiore e la signora Alfieri, stufe di vedere massacrate le proprie famiglie, spinte dall’amore per i propri figli che cercano di proteggere a tutti i costi fino a collaborare con lo Stato. Due critiche negative: sembra un lavoro incompleto, mancante in molte parti (non sono citati molti omicidi che fecero scalpore) ed inoltre a volte la lettura può diventare quasi snervante a causa dei periodi cortissimi e delle punteggiature che

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