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Quel maledetto febbraio del ’56 che portò tanta neve e miseria sul Gargano

di Maria Teresa Rauzino “La nevicata del ’56. (Non sempre la neve è gioia )” è l’incipit di un post apparso,  il pomeriggio del 28 febbraio sul profilo Facebook di Carmine d’Anelli, sindaco di Rodi Garganico, in un momento di pausa dell’alacre lavoro per l’emergenza neve che ha interessato in questi giorni il Gargano nord.  “Io nascevo un anno dopo – racconta d’Anelli –   ma gli echi del disastro mi furono chiari quando nel 1965, abitavo in Corso Umberto al 17 e guardavo dalla finestra una moltitudine di persone che in una notte da lupi portavano in processione la nostra amatissima Madonna della Libera. Mi ricordo che mio padre aveva gli occhi madidi di lacrime. In lui e in tanti padri c’era lo spettro del ’56, quando una tormenta come questa distrusse i nostri agrumeti, compromettendo il futuro di intere generazioni. Molte furono le famiglie che, a causa di quel disastro, dovettero emigrare in cerca di fortuna. Stanotte ed oggi, mi sono tornati alla mente quei ricordi e quel dolore!”.

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La transumanza Puglia-Molise premiata al Ministero delle Politiche Agricole

La notizia è passata piuttosto in sordina in Puglia, come se loro, i Colantuono, venissero da un altro pianeta. Eppure quella transumanza premiata al Mipaaf parte proprio dalla Puglia, e più precisamente dalle pendici del Gargano (comune di San Marco in Lamis), dove la famiglia ha una masseria “per svernare”. Forse siamo troppo concentrati a guardarci allo specchio, tanto che non riusciamo più a darci conto di quello che ci succede attorno. Ma tant’è…viva la transumanza, viva la famiglia Colantuono! Album foto 1 Album foto 2

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Addio a Folco Quilici, padre della documentaristica italiana

È venuto a mancare Folco Quilici, uno dei più grandi documentaristi italiani. Tante le sue immagini sul Gargano e della Puglia come queste tra Varano e Lesina degli anni 70. Lago di Varano, antica tecnica di pesca del “ton” Bosco isola di Varano Lesina Monte Devio Lago di Varano, antica tecnica di pesca del “ton” Radio Rai 3 ricorda Folco Quilici

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Le miniere preistoriche di selce del Gargano (le pubblicazioni e alcuni documentari)

Per quanto ne sappiamo fino ad oggi, il Gargano per molti millenni della preistoria è stato uno dei luoghi d’Italia (se non d’Europa) più importanti per le miniere di selce, materiale allora fondamentale per costruire ogni tipologia di utensile. A Vieste la miniera più grande d’Europa su cui sono stati scritti libri e ideati documentari. Minatori di 7000 anni fa. La miniera di selce della Defensola In questo post ne raccogliamo qualcuno. A cura del Parco Nazionale del Gargano con la direzione scientifica del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università di Siena e il patrocinio della Soprintendenza Archeologica Della Puglia. Regia Roberto Cillo TvEye. Studio di Produzione Video. L’idea è quella di raccontare il progetto di ricerca come se fosse un viaggio in treno. Si descrive la selce, perché è importante studiarla e tramite l’archeologia sperimentale si osserva da vicino la tecnica della scheggiatura. Il racconto prosegue illustrando gli aspetti chiave della ricerca e il suo sviluppo nell’arco dei tre anni. Attualmente la ricerca è in corso, si invita pertanto lo spettatore ad immaginare i possibili risultati mentre il viaggio procede. Di Manuela Delluniversità. Le miniere di Selce del Gargano. VI-III millennio a.C. A cura di Massimo Tarantini e Attilio Galiberti Defensola, una miniera di selce di 7000 anni fa. A cura di Attilio Galiberti. Elenco miniere di selce (note) sul Gargano (distribuite tra i comuni di Ischitella, Peschici, Vieste e Mattinata): 1)Cruci 2)Finizia 3)Martinetti 4)Tagliacantoni 5)Valle guariglia 6)Sbernia 7)Coppa di rischio 8)Scarcafarina 9)Pontone della casella 10)Carmine 11)Principe 12)Defensola 13)San Marco 14)Bodinizzo 15)Bosco della Risega 16)Arciprete Archeologia mineraria della selce nel Gargano.Nuove ricerche M. Tarantini, Atti 25, 2004 Download Pdf

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Tribunale di Foggia riconosce che c’è mafia sul Gargano, è la prima volta nella storia

Due sentenze, nel giro di pochi giorni, hanno riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso nelle estorsioni messe in atto dai clan del Gargano. Dopo quella in Appello, nell’ambito del processo “Tre Moschettieri”, già raccontata da l’Immediato, ecco ora l’importante decisione dei giudici del Tribunale di Foggia nel procedimento “Remake” a carico di Gennaro Giovanditto e Michele Scanzano.Per la prima volta nella storia, il tribunale dauno ha riconosciuto l’aggravante mafiosa sul Gargano. Cosa che non avvenne nei “Tre Moschettieri”. Leggi tutto

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