L’ibridazione del lupo con il cane domestico costituisce un serio rischio per la conservazione della specie. Sebbene il fenomeno non sia ancora esteso su larga scala, sono stati documentati in Italia casi localizzati di ibridazione che potrebbero costituire dei potenziali focolai di espansione del fenomeno. Le aree in cui il rischio di ibridazione è più elevato sono generalmente quelle di recente colonizzazione da parte del lupo o nelle quali il carnivoro è presente a basse densità, e dove la presenza di cani vaganti è invece elevata. Un esempio è costituito dall’area del Gargano, dove, nel 2008, è stata svolta dal Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’Università di Roma “La Sapienza” una indagine conoscitiva sulla presenza del lupo, mirata principalmente ad approfondire le conoscenze sullo status e distribuzione della specie a livello locale e dei fattori limitanti per la sua sopravvivenza.
Dai risultati della ricerca emerge che il lupo è presente nel territorio in maniera sporadica (individui solitari non stanziali e nessun branco), mentre la consistenza di cani vaganti è consistente e diffusa. Le analisi genetiche realizzate su un piccolo numero di campioni fecali hanno inoltre evidenziato la presenza di ibridi cane – lupo. Sebbene le nostre indagini siano solo preliminari ed il fenomeno dell’ibridazione nel Gargano debba essere analizzato suscala spaziale e temporale più estesa, rispetto a quanto fatto finora, la presenza di cani vaganti e di individui ibridi si rivela critica non solo per il rischio di alterazione della identità genetica del lupo, ma anche perché contribuisce ad esasperare le tensioni con gli allevatori e ad alimentare la percezione negativa nei confronti del carnivoro da parte della popolazione locale. Nel Gargano, dove il pascolo brado del bestiame è largamente diffuso e manca una normativa funzionale di indennizzo dei danni, la presenza di canidi fuori controllo è infatti causa e conseguenza di pesanti disfunzioni nella gestione del Parco. In tale contesto diventa impossibile per il Parco Nazionale del Gargano assolvere al proprio ruolo istituzionale di garantire la tutela del lupo in armonia con le attività antropiche, e si rivela urgente l’applicazione di politiche gestionali che prevedano, come azioni prioritarie, il controllo del randagismo canino, l’utilizzazione di sistemi di indennizzo innovativi, l’applicazione di nuove modalità di
gestione del pascolo e l’eradicazione del pascolo brado. Tenuto conto della collocazione geografica del Gargano, il contenimento del fenomeno dell’ibridazione a livello locale assumerebbe, inoltre, un ruolo strategico per la conservazione delle popolazioni di lupo presenti nell’Italia centrale e meridionale e, di conseguenza,sull’intera popolazione di lupi su scala nazionale.
Da Problematiche di gestione degli ibridi lupo-cane nel Parco Nazionale del Gargano
di Chiara Braschi, Lorenzo Manghi, Simone Ricci, Luigi Boitani
Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, Università “La Sapienza”, Roma