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Un Consorzio territoriale garganico per la gestione delle energie alternative

Un Consorzio territoriale garganico per la gestione delle energie
alternative che metta al riparo dai rischi di speculazione, garantisca
la compatibilità ambientale con le attività economiche (pesca e turismo)
e ricreative e un ristoro economico a vantaggio esclusivo delle
comunità garganiche. Torna a chiederlo il Comitato per la tutela del
mare del Gargano, nel ribadire il suo “no” alla realizzazione di parchi
eolici off-shore nel mare del Gargano con assensi autonomi dei comuni, a
fronte di scelte che ricadono, dal punto di vista della tutela
ambientale, paesaggistica ed economica sull’intero Gargano, questa volta
contro due distinti progetti di realizzazione di parchi eolici
off-shore al largo del golfo di Manfredonia. “Il Comitato – si legge  in
una nota stampa a firma dei referenti (presidente Michele Eugenio Di
Carlo, vice-presidente Valentino Piccolo, segretario Armando Quaglia)
della attivissima associazione garganica che raggruppa rappresentanti di
molti comuni del promontorio – propone nuovamente alle amministrazioni
comunali del Gargano, tramite il concorso del Parco Nazionale del
Gargano presso cui si è insediato un Laboratorio ambientale permanente,
costituito dalle associazioni ambientaliste presenti sul territorio
pronte ad offrire il proprio contributo,  la costituzione di un
Consorzio territoriale garganico che gestisca direttamente il business
dell’eolico, ai fini dello studio, dell’installazione e della gestione
in proprio anche di altre fonti di energie alternative con ricadute
economiche esclusivamente a vantaggio della comunità e delle popolazioni
locali. Non dobbiamo e non possiamo permettere che il Gargano diventi
“terra di conquista” di società che sfruttano il territorio senza
apportare alcun beneficio alla comunità
.”
Dopo la decisa opposizione
(nonostante l’intenzione di alcuni comuni di rilasciare l’autorizzazione
a volte anche in cambio di irrisorie royalties), alla realizzazione di
altri parchi eolici off shore lungo la costa Gargano-nord proposte da
società di diversa provenienza, che avevano tentato a più riprese di
installare aerogeneratori a poche miglia dalla costa, il Comitato del
mare torna a far sentire la propria voce contro i nuovi progetti di
eolico off-shore, questa volta  nel Golfo di Manfredonia. Posizione che
si pone in linea con i propri fini statutari “di salvaguardia
dell’ambiente marino e costiero, pur essendo favorevole ad iniziative
che prevedano la realizzazione di impianti per la produzione di energia
elettrica basata su fonti rinnovabili”, così come già fatto nel corso
del 2010 al largo di Foce Varano (contro la valutazione positiva che
aveva dato il Comune di Ischitella), nel tratto di mare antistante i
comuni di Vico, Rodi, Peschici e in quello antistante i comuni di
Lesina, Cagnano Varano, San Nicandro Garganico (i comuni di Rodi, San
Nicandro e Vico avevano dato parere negativo). La contrarietà degli
ambientalisti non è riconducibile, ovviamente, allo sfruttamento delle
fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, quindi, ma
deriva “dall’oggettiva valutazione dell’incompatibilità della
realizzazione di parchi eolici off-shore con l’attività turistica,
principale fonte economica per il territorio costiero del Gargano, con
l’attività della pesca e con l’esigenza prioritaria di conservazione
dell’ ambiente naturale e di tutela del paesaggio”. Proprio in virtù di
questi rischi il Comitato ribadisce ancora una volta “l’esigenza di un
coinvolgimento più ampio e congiunto degli enti e delle comunità
garganiche in scelte che non possono e non devono rimanere circoscritte
alla responsabilità dei singoli comuni, essendo decisioni che riguardano
la modifica del paesaggio e dell’ambiente di un  comprensorio ad alta
valenza turistica, essendo il paesaggio e l’ambiente naturale beni
materiali su cui poggiano le speranze e le possibilità di sviluppo
sostenibile dell’intero territorio garganico. La realizzazione di
diversi, distinti e non concordati parchi eolici off-shore – evidenzia
la nota stampa – avrebbe un notevole impatto negativo non solo per
l’ambiente naturale e il paesaggio, ma anche per il disturbo alle rotte
percorse dall’avifauna migratoria e la compromissione della navigazione,
sia con finalità di pesca sia con finalità da diporto, per
l’interdizione non solo degli specchi d’acqua direttamente interessati,
ma anche delle comuni rotte navali. Il Comitato – prosegue il comunicato
stampa – rileva che i numerosi progetti off-shore già presentati non
solo siano dannosi e inconciliabili con l’ambiente, il paesaggio, il
turismo, la pesca, le attività umane dello svago e del tempo libero, ma
non assicurano alle comunità il ritorno economico e sociale, in termini
di servizi e di occupazione, che una tale scelta dovrebbe garantire con
chiarezza e trasparenza. Non è peraltro da ritenere irrilevante che
dietro a tanti progetti le indagini giudiziarie svelino a ritmo serrato
interessi eco-mafiosi. Per i motivi sopra rilevati – conclude la lettera
– la richiesta di concessione demaniale marittima della durata di 50
anni presentata dalla Società TREVI Energy nello specchio acqueo dei
Comuni di Manfredonia, Zapponeta, Margherita di Savoia, con
progettualità che prevede l’installazione di  65 aerogeneratori disposti
ad una distanza dalla costa di circa 8 km e la recentissima richiesta
di concessione demaniale marittima della durata di 50 anni della società
Parco Eolico Marino Gargano Sud srl (già Ats Enginering srl), per
un’area di kmq 86 nello specchio acqueo dei Comuni di Manfredonia, Monte
Sant’Angelo, Mattinata, con progettualità che prevede l’installazione
di ben 95 aerogeneratori disposti ad una distanza dalla costa di circa
10 km, vede la logica e coerente opposizione del Comitato per la tutela
del mare del Gargano, che invita e incoraggia i Comuni di Margherita di
Savoia, Zapponeta, Manfredonia, Monte S. Angelo, Mattinata a dare senza
indugi la propria valutazione in senso negativo, così come hanno fatto i
comuni della costa del Gargano Nord.”

di Anna Lucia Sticozzi
testo integrale dell’articolo pubblicato su “La Gazzetta del Mezzogiorno” ed. “La Gazzetta di Capitanata” del 20-09-11

Il commento di Armando Quaglia, membro del Comitato :
…pensate ad un consorzio tra
enti locali, parco e associazioni, che nn solo individui e sia da
ammortizzatore tra le decisioni amministrative e le opinioni dei
cittadini…che nn solo faccia divulgazione e informazione delle
soluzioni alternative ai combustili
fossili…che nn solo sia baluardo alla tutela e difesa ambientale, ma
addirittura promotore…che metta al riparo un territorio da decisioni
prese lontane dallo stesso…che nn solo gestisca e renda piu autonoma
(oggi aspetto sempre piu fondamentale per ogni ente locale) la
produzione e diffusione dell’energia elettrica…che soprattutto faccia
ricerca e sperimentazione, con un gruppo di ricercatori giovani e
promettenti, in grado di adattare al nostro territorio soluzioni
alternative già esistenti e perchè no, anche di crearne di nuove

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