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Corrispondenza email sulle bande di disertori e criminali del Gargano a inizio ‘900

Delle bande di disertori dediti alla criminalità a ridosso dei primi decenni ne avevamo già trattato grazie allo scritto di Antonio Tedesco dal titolo emblematico, “La mano nera a San Giovanni Rotondo” (lo potete leggere qui).
Dagli ultimi sviluppi, tuttavia, traspare la presenza di più bande sul Gargano.
Ci arriviamo subito.


E’ il 16 settembre 2022 quando ricevo una mail da Giovanni Fedecostante:

Sig. Antonacci buongiorno,
sto scrivendo un libro sulla storia dello storico quartiere di Capodimonte di Ancona e nel corso delle mie ricerche
nei vari archivi storici mi sono imbattuto in un fatto accaduto nell’agosto del 1918.
Nella nostra Cittadella (storica fortezza difensiva militare di Ancona) nell’agosto del 1918 furono fucilate 11 persone (5 il giorno 29 agosto ed altre 6 il giorno successivo) tutte (meno una catanese) provenienti da paesi del Gargano.
Successivamente, in una ricerca scritta nel 1962 da uno storico anconitano, nonché a quei tempi Colonnello dell’Esercito, ho trovato scritto:
“Secondo la tradizione formatasi nella ‘Cittadella’, i suddetti condannati avrebbero tutti fatto parte della cosiddetta ‘Banda del Gargano’ “.
Le risulta che possa avere qualche collegamento con quanto da lei scritto nel suo blog in merito alla banda di San Giovanni Rotondo con legami con la Mano Nera?
Se può esserle utile le allego la lista dei fucilati.
La ringrazio per qualunque notizia sarà in grado di darmi.
Giovanni Fedecostante

GiornoOraNomePadreMadreEtàNato e residente a
29/08/191806.00Sabatino GiuseppeSabatino GiovanniCaschi Maria29S. Marco in Lamis (FG)
06.00Vocale GiuseppeVocale AngeloGravidi Maria23S. Marco in Lamis (FG)
06.00Ciavarella AntonioCiavarella MichelePraga Maria36S. Marco in Lamis (FG)
06.00Potenza MatteoPotenza GiovanniTardino Maria Luigia21S. Marco in Lamis (FG)
06.00Stanco AntonioStanco VardinoStefanelli Caterina30
30/08/191806.30Tancredi NicandroTancredi MicheleColletta Emanuela20S. Nicandro Garganico (FG)
06.30Di Leo MicheleDi Leo GiovanniCampanozzi Lucia20S. Nicandro Garganico (FG)
06.30Barotta MicheleBarotta PellegrinoGarulla Rosaria30Rodi Garganico (FG)
06.30Privitello GaetanoPrivitello MicheleCampanella Sebastiana21Grammichele (CT)
06.30Palmieri MichelePalmieri NicolaPiscopia Concetta23S. Nicandro Garganico (FG)
06.30Di Stefano LuigiDi Stefano GiuseppeDe Dominicis Raffaella32S. Severo di Foggia (FG)

Queste sono le ricerche che mi piacciono, quelle fatte di coincidenze, riscontri, contatti etc. Non che io sia uno storico, ma quando si tratta di cercare fonti, contatti, collegamenti, ci sguazzo!

E allora cosa faccio?
Scrivo ad Antonio Tedesco, autore dell’articolo sulla “mano nera”, nonché Direttore scientifico della Fondazione Nenni, docente e scrittore. Ah, garganico di San Giovanni Rotondo.
Antonio si mette subito a disposizione, incuriosito anch’egli dalle informazioni contenute nella mail ricevuta.
Ed ecco che dopo qualche ora arriva “il verdetto”: non è la stessa banda della “mano nera”.

Mi scrive Antonio Tedesco: Si tratta di una delle varie bande di soldati disertori, tutti imputati di omicidio, diserzione e rapina.
Ecco un estratto da La Stampa del 31 agosto 1918 che riporta l’avvenimento:
“In due giorni successivi sono avvenute ieri e l’altro ieri, ad Ancona, le fucilazioni di dodici condannati dal Tribunale Militare di Ancona, per avere partecipato ad atti di brigantaggio della famosa banda del Gargano, composta in buona parte di soldati disertori. Mercoledì furono fucilati i seguenti condannati: Sabatino Giuseppe, d’anni 21; Vocale Giuseppe, d’anni 23; Potenza Matteo, d’anni 21; Chiavarono Antonio, d’anni 20: Spano Antonio, d’anni 30, tutti imputati di diserzione, omicidio e rapina. La degradazione avvenne, secondo i regolamenti, la mattina stessa dell’esecuzione. I condannati vennero svegliali alla mattina, alle ore 3, ed assistiti dal cappellano militare per le pratiche religiose. Due soli rifiutarono l’assistenza del prete: il Sabatino ed il Chiavarelio, che tennero un contegno cinico, pur non contenendo il naturale nervosismo che li dominava. All’esecuzione assisterono i rappresentanti di tutti i Corpi, compreso anche un reparto di marinili, agli ordini del maggiore cav. Vitale. L’esecuzione era affidata al maggioro cav. Pinelli. I cinque plotoni di esecuzione erano comandati da aiutanti maggiori dei singoli Corpi, e vennero posti a sei metri di distanza dalle sedie in cui furono legati i condannati. Tre morirono alla prima scarica. Per ii Sabatino ed il Chiavatello la scarica fu dovuta ripetere. Giovedì avvennero altre sette fucilazioni, e cioè di: Stefani Luigi. d’anni 32, condannato per diserzione e contravvenzione all’art. 4 del decreto luogotenenziale del dicembre 1917 per non essersi arreso alle intimazioni dei carabinieri e aver fatto uso del pugnale contro i suddetti militi; Privitello Matteo, d’anni 21, per reato di diserzione e contravvenzione all’articolo di cui sopra, e per aver fatto uso di armi contro i carabinieri; Di Leo Michele, d’anni 20; Palmieri Matteo, d’anni 25; Palmieri Michele, d’anni 21; di Castro Tancredi, d’anni 30. Tutti condannati per diserzione e rivolta ai carabinieri: Maratti Michele, d’anni 30. condannato per diserzione e doppio omicidio dei carabinieri [….] Giuseppe e Natale Antonio, della Stazione dei carabinieri reali di Apricena. Tutti  condannati alla fucilazione al petto, mentre il Barotta [Marotta?] era condannato alla fucilazione nella schiena.”

Comunico tutto al Sig. Giovanni che ci ringrazia confermando che citare la vicenda e le fonti nel suo libro nuovo dedicato alla Cittadella militare di Ancona, anche perché trattasi di una delle ultime sentenze eseguite nella fortezza di Ancona.
Un altro frammento di storia garganica è portato alla luce!


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