In base a quanto riporta Rosalia Marcantonio dell’ilgrecale.it a fine dicembre la Regione chiederà lo sblocco dei fondi dei Area Vasta. Lo avrebbe annunciato ieri l´assessore Silvia Godelli, nel corso del suo intervento ad Alberona, dove si è svolta la tavola rotonda dedicata alla promozione turistica dei Monti Dauni. Per la Godelli tutte le esperienze di programmazione strategica delle Aree Vaste di Puglia sono state un fallimento. “E´ mancata la figura del regista unico – ha detto la Godelli – e questo ha prodotto solo frammentazione, e l´inevitabile dispendio di tempi ed energia. Se le cose stanno così – ha detto ancora la Godelli – una volta sbloccati i fondi, la Regione avvierà una programmazione mirata di concerto con i singoli comuni”.
Ma com’è?
Mentre l’area vasta di capitanata modifica il proprio statuto per la realizzazione degli interventi “a rete” che richiedono una gestione unitaria, la Godelli afferma che è mancato il regista univo e che si è perso tempo ed energia?
Si potrebbe essere portati a pensare che la Godelli è sciuta pazza..ma la realtà è un’altra, proviamo a fare delle ipotesi:
Lo scorso mese di maggio e giugno la Regione Puglia dopo i vari tentennamenti delle aree vaste intima l’uscita dei bandi per la realizzazione delle opere messe in cantiere con il programma stralcio. In altre parole dopo la programmazione strategica delle aree vaste la Regione in attesa dello sblocco dei finanziamenti FAS e POIN, lo scorso dicembre approva uno primo stanziamento alle singole aree vaste di 20.000.000,00 di euro. A Maggio invita le aree vaste ad uscire con le gare d’appalto e poiché ha l’obbligo della cantierabilità stabilisce in deroga che si considerano partiti i cantieri al momento della pubblicazione dell’appalto. (Non sono pratico di queste cose, quindi nei dettaglio posso sbagliare). Contestualmente stabilisce delle date massime per la pubblicazione: 15 luglio 2010, 15 ottobre 2010 e oltre 15 ottobre 2010.
Vuoi vedere che poiché siamo al 15 di ottobre non si hanno notizie di possibili pubblicazioni?
Anche in questo caso bisogna leggere i documenti pubblicati.
Qui sotto vi facciamo vedere l’elenco delle opere che si era deciso di realizzare con il primo stralcio e le successive integrazioni.
La cosa che salta subito all’occhio è la distribuzione geografica. Come dicemmo qualche mese fa, i soldi sul Gargano non arrivano. Solo piccole cose. Potete valutare voi stessi dove sono concentrati i 20.000.000,00.
Altra cosa che emerge è che Carpino manca.
In realtà in uno dei due interventi a rete quello relativo all’e-government è incluso anche il nostro comune che come abbiamo dimostrato qualche giorno fa ha una situazione a dir poco disastrosa. Comunque briciole.
I documenti usciti ci tranquillizzano quando appare l’elenco dei comuni che hanno interventi al vaglio del piano Plurifondo. C’è Carpino e quindi c’è l’Auditorium del Gargano.
Ma tornando al sistema capitanata cos’è che impedisce l’uscita degli appalti?
I progetti ovvio.
Premetto che non li conosco tutti e che il continuo fluttuare dei nomi e delle classificazioni non aiuta all’individuazione.
Guardate le risorse destinate alla realizzazione del Treno-tram: quasi 7 milioni di euro su 20.
Tanti penserete a primo atticco.
In realtà è una somma assolutamente irrisoria rispetto alla stima iniziale fatta per la realizzazione di tutta l’opera: 250 milioni di euro.
Allora 1+1=2: gli appalti non possono essere pubblicati perché i progetti esecutivi non ci sono. Senza appalti non si ha la cantierabilità, senza la cantierabilità non si possono trattenere i soldi europei, la Godelli parla di fallimento delle aree vaste e la programmazione strategica ritorna in regione che la concorderà con i singoli comuni delle opere interessate.
Conclusione: abbiamo perso quasi tre anni e tante energie in opere non realizzabili con questi strumenti di programmazione, ma questo era ipotizzabile fin dalla partenza, perchè ci siamo intestarditi?
L’analisi è volutamente sempliciotta perchè con il tecnicismo sarebbe stato difficile far compredere il tutto in poche righe.