Lastra esposta nella nicchia di Porta Troia, Lucera |
Enzo Olivieri ci ha inviato un’altra foto che testimonia la presenza dei musulmani a Lucera nel XIII secolo, direi questa volta una testimonianza lampante…
Walter di Pierro ci dice:
Questa è l’epigrafe funeraria (un calco in foto) del capitano Yahya al-Busas, morto il 5
aprile 1348, dunque a metà ‘300 c’erano ancora dei saraceni a Lucera
che praticavano la religione islamica e che militavano nell’esercito
angioino (questo era addirittura un ufficiale).
La scritta dice così: “Nel Nome di Allah, il
Misericordioso, il Compassionevole. Allahumma, salli ‘ala Mohammad wa Ale Mohammad (cioè= O Dio, possa Tu essere buono con Mohammad e con la Famiglia di Mohammad).
Questa è la tomba del capitano Yahya al-Busas, possa Dio essere Misericordioso con lui.
E’ spirato verso il mezzodì di sabato del giorno 5 del mese di Moharram dell’anno (dell’Egira) 745 (5 aprile 1348).
Possa Allah mostrarsi misericordioso con colui che legge”.
Aggiornamento 17/10 di Walter di Pierro:
L’iscrizione araba, di cui ti ha fornito la foto Enzo Olivieri, fu
rinvenuta nei pressi di Foggia, e faceva parte delle collezioni museali
di mons. Filippo Antonio Lombardi, discendente di un’illustre famiglia
lucerina di studiosi ed antiquari, molto nota dal ‘700 in poi. Il
canonico Lombardi inviò a Roma una copia in gesso della lapide, tramite
suo nipote Onofrio Bonghi, presso un illustre filologo ed orientalista
dell’800, l’abate Michelangelo Lanci (Fano, 1779 – Palestrina, 1867).
Costui studiò l’iscrizione in lettere nischie della suddetta stele
dandone la seguente traduzione:
“In nome di Dio misericordevole e
misericordioso. Che Iddio sia propizio a Maometto e alla sua famiglia
degnandola dei suoi favori. Questo è il sepolcro del duce Jachia
Albosasso, che Iddio gli usi misericordia. Egli fece transito nel giorno
di sabato sul mezzodì nei cinque giorni del mese moharram dell’anno 749
(sabato 5 aprile 1348 della santa era). Faccia anco Iddio misericordia
al leggitore di questo.” (tratto dal “Trattato delle sepolcrali
iscrizioni in cufica tamurea e nischia lettera dai Maomettani operate”
del cav. Michelangelo Linci, Lucca, 1840).
L’errore che ho
riscontrato è proprio nell’indicazione dell’anno dell’Egira che è il
749, e non il 745 come scrisse il Norman Douglas nel suo libro “Old
Calabria” (1915). Infatti, secondo il calendario islamico, il 5 moharram
del 745 corrisponderebbe al mercoledì del 19 maggio 1344. Invece, è
corretta la data del 5 moharram del 749, che corrisponde esattamente al
sabato 5 aprile 1348 (http://www.arab.it/calendario/result.html).
Credo che il calco in gesso della foto non sia però quello fatto
realizzare dal Lombardi nell’800, ma un altro che riproduce una parte
dell’iscrizione (non so infatti se il calco è rotto, oppure l’iscrizione
originale da cui è stato tratto era stata danneggiata !!!). Questo deve
essere probabilmente il calco ammirato dallo scrittore Norman Douglas
quando venne in visita a Lucera, verso il 1907 .
Un’ultima cosa: la traduzione che hai inserito nel tuo blog è di un certo Giovanni Mustafa Palmulli.
Sarà una pietra tombale? Conoscete qualche Arabo che riesca a capire cosa significa quella scritta?
Complimenti per la foto.
Tonino Racioppa
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