Qualche mese fa, in una corrispondenza via mail con il decano della speleologia garganica, Paolo Giuliani, vengo a conoscenza della presenza di un vecchio cippo di confine in una zona remota della Foresta Umbra.
Quando visiono le foto allegate, una scarica elettrica degna di un manga giapponese attraversa il mio cervello e va dritta a quell’immagine vista qualche anno fa su un libro. Impiego pochi secondi per fare una ricerca nel mio archivio digitale, fortunatamente catalogato decentemente…ed è subito bingo!
Ecco cos’è quel cippo, il confine dell’antico feudo di Peschici, datato al 1749!
Subito condivido la scoperta con Paolo: lo stemma riportato sul retro è quello della famiglia Pinto, feudatari di Ischitella e Peschici.
Pensate che ancora oggi quel punto è un confine, precisamente tra Peschici e Vico del Gargano.
Di cippi così antichi (e più) ne esistono altri in Foresta Umbra e ne ho varie notizie documentate; il più noto è quello presente alla Fontana Sfilzi, probabilmente reimpiego di un cippo medievale.
Ma cosa riporta, invece, sul fronte? E’ la professoressa Rauzino a darci la risposta su quella che sembra una croce su tre monti, qualcosa di molto simile al simbolo dei monaci lateranensi dell’Abbazia di Kàlena: potrebbero, i Pinto, aver fatto apporre il proprio stemma su un cippo più antico?
E se vi dicessi che siamo ai piedi di un rilievo chiamato Monte Calena? Ad ognuno le proprie deduzioni!
Ed a proposito di Kàlena e confini non potete perdervi quest’altra scoperta!
Ed eccomi tra le foto, al cospetto di questo titolo di confine trovato grazie alle coordinate di Paolo, eppure non senza difficoltà!
Il difficile, infatti, è trovarli a distanza di secoli: basta il movimento di terreno, un albero caduto, il distacco di roccia, per occultarli ai nostri occhi per sempre, specie quando sono situati nel fondo di una valle.
B R A V O, Domenico.
grazie, nel frattempo ne ho trovati altri :)))
Fantastico!!!