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La fava di Carpino (presidio Slowfood) vola nello spazio con l’ESA e Samantha Cristoforetti

Fave di Carpino e ceci neri della Murgia…la Puglia in assenza di gravità a 400km sopra le nostre teste
Fonte twitter @Astrosamantha

di Domenico Sergio Antonacci11/11/2014 
Tutti i diritti riservati, per informazioni e utilizzo materiale scrivere a info@amaraterra.com

BASTA a scatolette, pillole e cibi liofilizzati; anche nello spazio ci vuole il GUSTO!
E’ notizia di qualche settimana quella del “volo spaziale del legume garganico” nella missione spaziale Futura che vede coinvolta l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti (prima donna italiana a vivere sei mesi nella Stazione Spaziale Internazionale), alle prese con alcuni esperimenti, l’installazione di nuove apparecchiature all’esterno della ISS e con il il completamento di alcune attività di manutenzione. 
Ho intervistato i titolari dell’Azienda agricola Cannarozzi, la piccola azienda a conduzione famigliare di Carpino che ha fornito proprio i legumi che andranno in orbita.
Una delle confezioni che andranno nello spazio. Aspetto estremamente hi tech e il simpatico slogan readytolunch che gioca intorno alla somiglianza del termine lunch (pasto) con launch (lancio)

Foto Antonacci DS

 
-Cominciamo dal principio, come è iniziato tutto?

La sede centrale di Slowfood ci ha contattato a fine 2013 per chiederci dei campioni di fave di Carpino per delle ricerche; sono stati generici e non sono scesi nel dettaglio ma a fronte di una loro richiesta di 5-6 kg siamo riusciti a mandarne solo 2 perché avevamo esaurito quasi tutto il prodotto della stagione 2013.

-E dai campioni inviati al volo spaziale qual è stato il passo?
Qualche mese dopo ci hanno chiamato dall’azienda Argotec, spiegandoci di essere stati i destinatari dei campioni di fave per il tramite di Slowfood; ci hanno raccontato cosa stessero facendo, delle sperimentazioni per l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) con lo scopo di trovare dei nuovi cibi per gli astronauti seguendo i principi della nutrigenomica; così, tra vari prodotti, avevano concentrato l’attenzione anche su un mix di legumi e tra tutti quelli dei presidi slowfood la fava di Carpino era stata selezionata insieme ad altri tre legumi (tra i quali anche l’altro pugliese, il cece nero della Murgia carsica). Infine hanno fatto un ordine di 100kg di prodotto. La fava di Carpino andava ufficialmente nello spazio.

Foto Antonacci DS
Dal vostro profilo facebook ho visto che siete stati alla presentazione di Argotec al Salone del Gusto di Torino.
Si, il 23 di ottobre sono stati presentati tutti i prodotti della gamma Readytolunch di Argotec per l’ESA, tra i quali la zuppa di legumi dove c’è la fava di Carpino.
Era presente lo chef Stefano Polato dello Space Food Lab di Argotec che ha raccontato di come ha creato il mix di legumi accompagnati da spezie come rosmarino, alloro, salvia, da aglio e cipolla con la collaborazione dei nutrizionisti.
La nutrizionista Andrea Pezzana (direttore SoSD Dietetica e Nutrizione, Clinica Ospedale San Giovanni Bosco di Torino) ha mostrato alcune slide con i risultati delle ricerche e vari confronti delle proprietà nutrizionali delle diverse fave prese in esame.
Infine c’è stata la videoconferenza con la Cristoforetti, che era in Russia per le ultime esercitazioni, che ha detto di mangiare molti legumi e che ciò che voleva erano proprio i sapori che la legassero alla sua terra, l’Italia, oltre che prodotti con molte proteine.

-E adesso che le vostre fave stanno per partire per lo spazio?
Foto Antonacci DS

Sicuramente questa potrebbe essere una forte leva per pubblicizzare il prodotto di Carpino (la fava che va nello spazio e la puoi mangiare a Carpino).

——
Ma purtroppo, aggiungo io, è difficile andare da
soli sul mercato e servono soggetti in grado di mettere insieme i
produttori, con le competenze adeguate di sviluppo del prodotto e
marketing; un po’ lo stesso discorso che si può fare con l’olio di oliva
DOP Dauno di cui Carpino è grande produttore.

Intanto Argotec già vende online le confezioni con i quattro legumi (fava di Carpino , cece nero della Murgia carsica, piattella canavesana, lenticchia di Ustica) anche sulla Terra a € 7,5 a confezione (250gr).

Sarà possibile seguire la missione Futura che partirà il 23 novembre su avamposto42.esa.it e nella sezione Osteria saranno pubblicati consigli nutrizionali e dello chef; sarà un vero e proprio viaggio in cui verranno affrontate una serie di sfide per la salute facendo un parallelo tra la vita nello spazio e quella sulla Terra dalla prospettiva nutrizionale dell’interazione tra cibo e organismo.

Foto Antonacci DS

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