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“Il Gargano sotto i riflettori”, un libro sulla storia del cinema sul promontorio

Da qualche anno a questa parte non ho molto tempo per leggere libri su carta stampata per cui ne approfitto in poche situazioni particolari come i viaggi oppure le giornate a mare; sono un “divoratore” per cui mi basta al massimo qualche giorno, colpa dell’università (dove impari anzi devi leggere svariati libri in una settimana). 
Alle spalle ho tanti libri letti, per la maggior parte in digitale ma ultimamente, vuoi per regali, vuoi per quel particolare impulso da “devo averlo appena esce”, sto accumulando varie decine di libri che non so se riuscirò mai a leggere prima della pensione (seeee..la pensione!); senza considerare che per ogni libro letto ne scaturiscono mille approfondimenti che puntualmente finiscono in altri 3-4 libri.
Tutta questa inutile introduzione per arrivare all’ultimo libro letto a tema Gargano, “Gargano sotto i riflettori”, di Anna Maria Renzetti, professoressa di Vico del Gargano che, credo per prima, ha scritto una cronistoria della storia del cinema sul nostro promontorio; ecco, se dovessi scegliere un sottotitolo sarei per “Piccola guida alla cinematografia sul Gargano”. 
Si comincia con i primi cine-documentari, quelli dell’Istituto Luce per intenderci, per arrivare agli squallidi (preferisco essere sincero) film di Bolliwood.
Sicuramente posso consigliare l’esperienza di lettura con uno smartphone; i continui riferimenti a siti web dove è possibile visionare i filmati citati danno alla lettura quasi uno spirito di ricerca e scoperta continua (sarà la deformazione professionale da professoressa, ovviamente in senso positivo).
I continui riferimenti alle località geografiche del film fanno sì che il lettore garganico si senta più vicino ai fatti che si raccontano rendendo la lettura più “concreta” senza parlare della totale immersione che arriva sicuramente quando il film è girato nel proprio paese natio.
Stando alle mie conoscenze (anni fa scrissi un post cronologico sulle produzioni cinematografiche nate sul Gargano, certamente da riscrivere e integrare con successive “scoperte”) e anche secondo quanto mi scriveva l’autrice in uno scambio e-mail, il libro non cita davvero tutte le pellicole; si tratta, quindi, di un lavoro ancora in progress che, spero, possa vedere una seconda edizione ancora più completa.
Sicuramente tornerò a parlarne prossimamente, quando sarà pubblicato il programma del ciclo di presentazioni tra i comuni del Gargano.

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