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L’associazione Trabucchi scrive una lettera aperta al Presidente del Parco Nazionale del Gargano

Delibera lampo quella del Parco Nazionale del Gargano che interviene prontamente per ripristinare il trabucco di Rodi Garganico colpito da un incendio doloso.

Il fattaccio pare accettato come normale, omertà. Nessuno, pare, si sia impuntato per trovare la causa e il colpevole e punirlo.

Di seguito la lettera dell’associazione trabucchi :


Caro Stefano,

abbiamo recentemente appreso del finanziamento di ben 45mila euro che il Parco ha deciso di elargire per la ricostruzione del trabucco di Rodi Garganico recentemente andato bruciato.

Innanzitutto mi voglio complimentare per l’efficienza dell’ente da te presieduto perchè in soli dieci giorni dall’incendio (doloso) è riuscito a trovare risorse che fino a ieri non ci sono mai state, viste le innumerevoli istanze che la nostra associazione ti presenta ormai da anni senza aver mai ricevuto il benchè minimo aiuto. Davvero complimenti, siete riusciti ad arrivare a tempistiche lampo che neanche gli enti dei paesi virtuosi del nord Europa si sognerebbero.

Sembrerebbe poi che di quei 45mila euro, così si legge nella delibera del Parco dello scorso 4 Luglio, 30mila saranno utilizzati per la ricostruzione e 15mila per l’organizzazione di un evento di raccolta fondi per il trabucco stesso. Cioè a dire: 30mila euro (30mila!!) non bastano, quindi se ne devono spendere altri 15mila per un evento che serva a raccoglierne altri e chissà quanti. Quanta grazia.

Mi sento però di felicitarmi con chi con cotante somme si occuperà della ricostruzione perchè, così ci aspettiamo, avremo presto sul Gargano un prestigioso trabucco fatto in ciliegio, teak e chissà quali altri legni pregiati.

Si, so già cosa dirai: il Parco in passato ha già elargito fondi agli altri trabucchi. Con quei fondi caro Stefano però – quelli dell’era Matteo Fusilli presidente quando il parco era fondatore e nel cda dell’associazione che li gestiva, per intenderci – i trabucchi vennero in parte recuperati ma poi ricaddero in disgrazia perchè qualcuno (Parco compreso) non pensò a regolarizzarli sotto il punto di vista delle autorizzazioni demaniali e si arrivò alle ormai grottescamente famose ordinanze di non uso e non utilizzo che ne determinarono il nuovo declino.

Ma questa è un’altra storia, oramai vecchia e in ogni caso quei fondi, tu sai bene, furono spiccioli a confronto dei 180mila euro già stanziati una volta dal Ministero nel 2006 per la ricostruzione sempre del trabucco di Rodi Garganico. A farsi due conti, in dieci anni quel trabucco sarà costato alla collettività come minimo 230mila euro. Un Niagara di fondi pubblici insomma e a me viene da sorridere pensando a che fessi che siamo noi dell’associazione ‘La Rinascita dei Trabucchi Storici’ che quando ci mettiamo a recuperare trabucchi, l’ultimo quello storico di Punta Lunga a Vieste in ricostruzione in questi giorni, in economia e oculatezza (e senza un solo euro pubblico) riusciamo a spenderne al massimo 15mila.

La morale di tutto questo però, mi sembra quindi di dover capire caro Stefano, è che a coloro che si occupano del recupero degli altri trabucchi sul Gargano che non siano a Rodi non resta che constatare amaramente che l’era Fusilli è purtroppo finita da tempo.

Ah no, c’è n’è un’altra di triste morale ed è: se vi sta a cuore un trabucco non perdete tempo, come noi abbiamo fatto in passato, a presentare idee e progetti di recupero che mai verranno accolti, magari guidando fino a Monte S. Angelo o partecipando a mille riunioni dove si parla tanto e puntualmente non si conclude mai niente. Basta una tanica di benzina e un accendino e vi si apriranno mille porte.

Dai Stefano, non ti faccio perdere altro tempo. Sperando che ci inviterai, ci vediamo al sontuoso (sì perchè con 15mila euro mi aspetto anche quello di un certo livello) evento raccolta fondi per il trabucco di Rodi, così magari mi presenti anche questo architetto Gatta menzionato nella delibera con la quale si destinano i 45mila euro, incaricato (e pagato 5mila euro) con determinazione dirigenziale del Parco del 17 febbraio scorso per presentare una relazione tecnica sullo stato dei trabucchi garganici senza essersi mai presentato ne su quelli di Peschici e ne su quelli di Vieste. Sono proprio curioso di conoscerlo sto fenomeno.

Buon estate,

Giovanni Spalatro

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