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Relazione della DIA sulla criminalità organizzata e la mafia nel Gargano e in Provincia di Foggia

via statoquotidiano.it

II quadro criminale della provincia di Foggia, articolato in
quattro diverse aree (capoluogo di provincia, Gargano, alto e basso Tavoliere),
si presenta fortemente frammentato con i sodalizi in costante mutamento a causa
delle numerose operazioni di polizia e delle dure condanne che ne sono seguite.
Lo scenario appare alquanto instabile e soggetto a riassestamenti ciclici,
spesso cruenti. Il dinamismo criminale foggiano ha trovato ulteriore conferma
nelle attività condotte nel semestre, con una sinergia investigativa che ha
coinvolto, nel mese di settembre, quattro Procure del Nord Italia con l’esecuzione
di altrettanti provvedimenti cautelari nei confronti di un sodalizio composto
per lo più da foggiani, molti dei quali residenti nel capoluogo, che aveva
messo a segno una serie di furti di consistenti quantità di generi alimentari
dall’alto valore commerciale, da destinare al mercato clandestino, tra le
province di Modena, Mantova, Reggio Emilia, Alessandria e Aquila. Con
particolare riguardo alla città di Foggia, la coesistenza pacifica tra le
principali consorterie mafiose risulterebbe fortemente minata dagli ultimi
episodi di sangue, che hanno visto vittime esponenti, anche di vertice, del
clan MORETTI-PELLEGRINO-LANZA.

Nel primo evento, avvenuto il 13 settembre 2015, un
affiliato al predetto clan mafioso, mentre era alla guida di uno scooter, è
stato ferito gravemente da colpi di arma da fuoco. Analogo episodio è avvenuto
il successivo 17 ottobre 2015, ai danni di un esponente di vertice del gruppo,
appartenente alla famiglia LANZA. Vista la caratura criminale di quest’ultimo,
considerato il reggente del clan MORETTI-PELLEGRINO-LANZA, nonché
l’appartenenza degli autori materiali all’opposta batteria mafiosa
SINESI-FRANCAVILLA, non può escludersi una ripresa dei conflitti interni alla
mafia foggiana. Passando alla mappatura delle organizzazioni criminali della
provincia, è possibile tracciare, allo stato, l’operatività dei seguenti gruppi
principali: 


– SINESI-FRANCAVILLA: originario di Foggia, a fronte di una
storica rivalità con il gruppo PELLEGRINO-MORETTI-LANZA, avrebbe raggiunto
l’accordo con il clan TRISCIUOGLIO-MANSUETO-PRENCIPE, con il quale era da anni
in conflitto armato. Il gruppo FRANCAVILLA risulta in contatto con la criminalità
organizzata di San Severo (FG);

– TRISCIUOGLIO-PRENCIPE-MANSUETO: originario di Foggia, è
alleato con il gruppo ROMITO, operante a Manfredonia;
– SALVATORE ex CAMPANARO: originario di San Severo, opera in
sinergia con il gruppo TESTA-BREDICE ed è in contatto, altresì, con la criminalità
organizzata foggiana;
– ex PALUMBO: attivo a San Severo, mantiene contatti con i
gruppi operanti a San Severo e a Foggia, in particolare i FRANCAVILLA;
– TESTA-BREDICE: originario di San Severo, ha influenza
nell’area di Torremaggiore ed Apricena e mantiene contatti con la criminalità
di Foggia e del Gargano;
– RUSSI: è originario di San Severo e ha la propria base
operativa nel popolare quartiere “Luisa Fantasia”;
– D’ALOIA-DI SUMMA: originario di Torremaggiore e Poggio
Imperiale, mantiene contatti con la criminalità di San Severo, di Foggia e del
Gargano, in particolare della zona di San Marco in Lamis, al pari del gruppo CURSIO.PADULA
invece originario di Apricena;
– ALFIERI-PRIMOSA-BASTA nel corso della faida trentennale
con il clan LI BERGOLIS, ha visto la maggior parte dei suoi elementi trasferirsi
da Monte Sant’Angelo nella cittadina di Nova Milanese (MO);
– LI BERGOLIS o clan dei montanari: originario di Monte
Sant’Angelo, opera in sinergia con il clan FRANCAVILLA di Foggia. Di recente si
è posto in contrapposizione al clan ROMITO di Manfredonia, prima suo alleato;
– ROMITO: originario di Manfredonia, mantiene rapporti con
il clan TRISCIUOGLIO-PRENCIPE-MANSUETO di Foggia e con la malavita di
Cerignola, mentre è in forte contrasto con il clan LI BERGOLIS, un tempo
alleato;
– GENTILE: originario di Mattinata, ha contatti diretti con
la famiglia ROMITO di Manfredonia e con la criminalità di Vieste;
– RICUCCI: originario della frazione Macchia di Monte Sant’Angelo
è in contatto con i ROMITO;
– NOTARANGELO: operante in Vieste e zone limitrofe, dopo
l’uccisione del “capo” risulta fortemente destabilizzato;
– FRATTARUOLO: originario di Vieste, è in contatto con
gruppi del Gargano e con la criminalità cerignolana;
– PRENCIPE: originario di San Giovanni Rotondo, è vicino al
clan LI BERGOLIS;
– MARTINO: originario di San Marco in Lamis, è dedito allo
spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsioni in danno di imprenditori;
– DI CLAUDIO-MANCINI: originario di Rignano Garganico, opera
nello spaccio di sostanze stupefacenti e nelle estorsioni; mantiene rapporti di
affari con i LI BERGOLIS, contrapponendosi al gruppo MARTINO, stanziato a San
Marco in Lamis;
– CIAVARRELLA: originario di Sannicandro Garganico, è in
forte contrapposizione con il gruppo TARANTINO;
 – MASCIAVE’:
originario di Andria (BAT), risulta stanziato da oltre un ventennio nella
cittadina di Stornara.
Per quanto attiene alla fascia litoranea e al Gargano,
continua la fase di riassetto nella gestione delle attività illecite
nell’intero promontorio, in forte accelerazione a seguito dell’eliminazione, in
pieno stile mafioso, di un esponente di vertice del clan NOTARANGEL0, attivo su
Vieste e zone limitrofe. Gli interessi della criminalità garganica, oltre ai
tradizionali “settori” del traffico di sostanze stupefacenti, delle
estorsioni e dei reati di natura predatoria, si sono manifestati anche nel
condizionamento della Pubblica Amministrazione. A tal proposito si segnala, nel
semestre, lo scioglimento del Consiglio Comunale di Monte Sant’Angelo per
infiltrazione della criminalità organizzata ai sensi dell’art. 143 del D.Lgs.
nr. 267/2000287. Gli elementi conoscitivi che hanno determinato il Ministro
dell’Interno nella formulazione della proposta di sciogli-mento risiedono
principalmente sugli esiti dell’indagine “Rinascimento”288 che, oltre
ad aver portato alla cattura di un latitante, ha fatto emergere il radicamento
del clan LI BERGOLIS nel tessuto amministrativo del comune di Monte
Sant’Angelo.
Anche nel promontorio, lo scenario continua ad essere
caratterizzato dalla detenzione di esponenti di spicco della criminalità
garganica, tra i quali si segnalano il capo del clan PRENCIPE operante in San
Giovanni Rotondo, e un elemento di vertice del clan CIAVARRELLA di Sannicandro
Garganico, legati entrambi alla famiglia LI BERGOLIS. Tale condizione
agevolerebbe l’infiltrazione nel territorio di criminali appartenenti ad altri
gruppi, in particolar modo per le attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’intera area dell’alto Tavoliere risentirebbe di nuove
dinamiche interne alla criminalità organizzata sanseverese, con-seguenti al
processo di progressiva egemonia perseguito da alcuni gruppi a scapito degli
altri. Nel basso Tavoliere, Cerignola si conferma luogo di dimora di una
criminalità strutturalmente molto solida, caratterizzata da precise strategie
operative che potrebbero far presupporre una sua progressiva espansione in
altre aree. Sul piano generale, nel territorio di riferimento si continua a
registrare un elevato numero di rapine perpetrate in danno di
autotrasportatori, aree di servizio o caselli autostradali e frequenti
attentati dinamitardi e incendiari in danno di aziende ed esercizi commerciali.
Non sono mancati, inoltre, atti intimidatori nei confronti
di appartenenti alle Istituzioni locali.

 

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