Vai al contenuto

Intervista a Cinzia Manfredi, neolaureata con una tesi sul recupero dell’Abbazia di Kàlena

Ritorniamo a parlare dell’abbazia di Kàlena che attrae tanti studenti per le sue valenze storiche e architettoniche.
Dopo aver intervistato Giorgia de Vicariis e Angela Romondia questa è la volta di Cinzia Manfredi, viestana di origine.

Presentati
– Sono Cinzia Manfredi, classe 1989,  cresciuta nella splendida Vieste in una
famiglia di costruttori.
Che studi hai intrapreso e qual è la
motivazione che ti ha spinto a scegliere questo percorso di studi?
– Ho frequentato la facoltà di Architettura a Pescara e mi
sono laureata a luglio 2017 con una tesi in Restauro sull’Abbazia di Kàlena.
Da bambina mi è stata trasmessa la passione per le
costruzioni e l’edilizia, con impegno e dedizione ho cercato di raggiungere il
mio sogno professionale: diventare architetto.

Che legame avevi con il Gargano
prima e dopo l’università?
– Amo la mia
terra, è ricca di storia e le tracce della sua plurisecolare vicenda sono
ancora vive. Dopo questa importante esperienza continuerò ad approfondire la
conoscenza del territorio garganico per valorizzarlo.
Scrivi della tua tesi, da dove è
venuta l’idea di Kàlena, cosa ne hanno pensato i professori, conoscevi già il
sito, che impressione ti ha fatto, chi ti ha aiutato al di fuori dell’università?
– L’idea è
venuta quando il MiBACT ha indetto per il 2016 “l’anno dei cammini d’Italia” al
fine di valorizzare itinerari che rappresentano una componente importante
dell’offerta culturale e turistica del Bel Paese. L’interesse per l’abbazia di Kàlena
rientra quindi in un contesto più ampio: il ministero vuole valorizzare circa 6
mila km di cammini, sono comprese anche le vie sacre, tra cui la Via Sacra
Longobardorum a cui la nostra abbazia in qualche modo si ricollega. È questo
uno dei punti che giocano a favore del recupero e valorizzazione dell’Abbazia
di Kalena. L’invito è quello di mettere in rete questa abbazia e tutte le altre
e a guardare a queste nell’ottica dei cammini.
I professori
del dipartimento di restauro sono affascinati dalla ricchezza della fabbrica e
mi hanno guidata con notevole interesse durante tutto il percorso. La chiesa
nuova ha modello architettonico tipico borgognone ed è un raro esempio in
Italia mentre la chiesa vecchia appartiene al gruppo di chiese pugliesi coperte
con le cupole in asse. Oltre a queste è stato studiato l’intero complesso di
Kàlena e sono stati fatti dei raffronti con le altre abbazie del Gargano.
Conosco da
sempre il sito e non finirò mai di ringraziare i professori che mi ha dato la
possibilità di farlo diventare il tema della mia tesi di laurea, in particolar
modo la Prof. Arch. Lucia Serafini.
Al di fuori
dell’università, la professoressa Teresa Maria Rauzino e l’architetto Sergio
Afferrante sono le persone che mi hanno aiutata fornendomi del materiale utile.

I proprietari/amministratori locali
si sono interessati al tuo progetto finale? Quali impressioni hanno avuto?
– Ringrazio la
professoressa Pina Cutolo che mi ha permesso di entrare nell’abbazia diverse
volte per fare il rilievo e studiare in loco le tecniche costruttive di questa
maestosa fabbrica.
I proprietari
si sono interessati al progetto finale e continueremo ad incontrarci. Purtroppo
non ho ancora avuto riscontri dagli amministratori locali.
Sono in
contatto con una casa editrice che ha apprezzato molto il lavoro svolto ed ha
accettato di fare una pubblicazione.  
Nutri speranze per il futuro di
Kàlena e del Gargano?
– Certo, l’abbazia
con il suo carico di storia è un tassello importante della cultura degli
abitanti del Gargano e non la lasceremo di certo cadere in rovina.

Adesso cosa farai?
– Sono architetto abilitato da dicembre 2017, ho avuto subito la
possibilità di conoscere il cantiere e di esercitare la professione in terra
pugliese.
Nel prossimo futuro continuerò a coltivare il mio interesse
per il restauro e recupero di edifici storici oltre a quello per la
valorizzazione del mio territorio.

ATTENZIONE! Questo blog si è trasferito da Blogspot a Wordpress in data 16/01/2020.
Se dovessi riscontrare immagini mancanti, post incompleti o altri problemi causati dalla procedura di trasferimento, sei pregato di segnalarlo a info@amaraterramia.it, te ne sarò grato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *