Sulla cima di Monte Pucci, tra Vico del Gargano e Peschici, ci sono resti di un edificio che potrebbe essere un’antica chiesa (forse San Martino, localizzata da antichi documenti proprio su questa collina), sui cui pochi muri ancora in piedi si scorgono tracce di colore (affreschi?).
A poca distanza una grande K incisa sulla roccia, uno dei titoli di confine dell’abbazia di Kàlena menzionati anche in un privilegio di Ruggero II del sec. XII (ne abbiamo parlato qui).
Infine, nell’area circonstante e per diverse centinaia di metri quadrati, si notano canalette per il convogliamento delle acque, fosse di decantazione e cisterne, parti superiori di muri emergenti dal terreno.
Un privilegio del 1133 riporta che “Il serenissimo Rugiero longobardo re di Napoli e di tutto lo regno Napolitano fece un indulto e privilegio al venerabile monastero et abbazia di Santa Maria di Calena, con lo quale conferina e corrobora tutti li beni, possessioni, lochi e grazie della chiesa di Santa Maria di Calena, descrivendo lo circuito di tutto lo suo tenimento e di sue raggioni, cominciando al piede di Monte Puggio, ma però a principio al termine posto fuori della chiesa di S.to Martino in Monte Puggio e viene a discendere al piede di detto Monte Puggio.“