Le Giornate Europee del Patrimonio del 27 e 28 settembre 2020 (#GEP2020) sono state l’occasione per conoscere da vicino il cantiere del Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia, da anni chiuso ai visitatori e ormai attesissimo da tutti gli addetti ai lavori e gli appassionati.
Non potevo certamente perdermi questa opportunità, e allora domenica mattina ho seguito una delle visite guidate dell’apertura straordinaria, iniziativa che dimostra la volontà di instaurare un nuovo dialogo con il territorio.
A illustrare lo stato dell’arte dell’andamento dei lavori la direttrice Annalisa Treglia e l’archeologa Gioseana Diomede, giovani figure professionali che, fatemelo dire, svecchiano certamente l’idea stereotipata di museo archeologico.
L’unica sala visitabile, quella dedicata ai dauni, è un viaggio nella loro “epopea” attraverso corredi funerari e stele, dai primi “grezzi” secoli testimoniati da Monte Saraceno (Mattinata) fino alle ultime e raffinatissime espressioni di Canosa di Puglia. L’allestimento è ancora in corso d’opera, mancano le didascalie, ma il percorso è ben fatto. Unica nota critica: qualche riflesso di troppo a causa delle vetrate che danno sulla piazza d’armi ma sono gioie e dolori di adattarsi a luoghi non nati certamente per svolgere funzioni museali.
Insomma, una piccola anteprima che fa pregustare le tante le novità che si prospettano e che non vediamo l’ora di conoscere!