Sembra tutto così surreale che non si riesce nemmeno a formulare un pensiero sulla vicenda Parco Nazionale del Gargano di questi giorni.
Senza entrare nel merito, nei torti e nelle ragioni, quanto è successo, ancora una volta, è il termometro di una struttura, di un ente, allo sfascio più totale.
Che clima ormai si respira lì dentro? Con che animo si lavora all’interno degli uffici? Può un nuovo direttore, un nuovo Presidente, sperare di cambiare davvero le cose?
Insomma, c’è una soluzione definitiva che possa restituire a noi cittadini un Parco Nazionale effettivamente utile alla conservazione a allo sviluppo sostenibile, aldilà di fazioni e bieche lotte di potere/clientele?
Chi è tenuto a darmi delle risposte in quanto giovane (ancora per poco) cittadino di questo Parco?
Vi devo dire che sono rassegnato? Si, lo sono…noi che resistiamo qui, andiamo avanti sulle nostre sole forze senza aspettarci nulla da nessuno..ma quando viaggiamo e vediamo il mondo e le cose che funzionano le considerazioni che facciamo sono amare, amarissime.
Intanto i miei coetanei e le generazioni a seguire scappano.
E pensare che qualcuno ha il coraggio di dirmi: “ma tu sei troppo critico”, “devi mediare”, “ma tu così, ma tu colà”….