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Il progetto Drago e i musei archeologici “virtuali” di Ischitella e Vico del Gargano

Accade spesso che gli output multimediali di progetti pubblici, anche ben fatti, vengano tenuti quasi nascosti, o meglio non divulgati.
Ed in fondo cos’è se non la triste natura di un sistema culturale italiano che punta solo al “fare” e mai al “far sapere”?
Una cultura per pochi, spesso solo per addetti ai lavori, in una visione quasi elitaria (oggi si direbbe “fighettina”).

Critiche a parte, casualmente mi sono imbattuto, anni fa, nel sito del progetto Drago, un catalogo virtuale dei reperti archeologici rinvenuti nelle campagne di scavo di due delle necropoli più importanti della fascia costiera nord del Gargano, Monte Civita (Ischitella) e Monte Pucci (Vico del Gargano).

“Alla scoperta dei tesori nascosti della Daunia Garganica e dell’Alto Tavoliere”, è il claim invitante per il curioso visitatore che, se armato di pazienza, riuscirà ad arrivare a questa pagina (segue dopo le immagini)

tramite questo link:
1)Aprire il link
2)Cliccare su “Area garganica” a sinistra
3)Cliccare su “Musei”
4)Adesso diminuire lo zoom (io sono stato “lanciato” in Africa!) e spostarsi sul Gargano
5)Cliccare sulla puntina del museo
6)Dovreste riuscire a visualizzare i reperti, altrimenti provate a smanettare ancora..il sistema non è molto intuitivo.

I reperti fanno parte di due collezioni museali di cui quella di Ischitella ormai chiusa da anni (museo inaugurato e mai aperto, vergogne all’italiana!), quella di Vico del Gargano più o meno visitabile facilmente tramite la biblioteca comunale (il plesso è lo stesso), e fatevi il segno della croce per l’illuminazione pessima dei reperti (dal basso!).

Ad accompagnare la collezione virtuale due virtual tour, non intuitivi e fruibili come Street View, ve lo anticipo, ma che vale la pena visitare:
Virtual tour Necropoli Monte Civita
Virtual tour Necropoli Monte Pucci

E se stai leggendo questo post ma i link non funzioneranno più, arrenditi. E’ ciò che succede quando il periodo di attività imposto dal finanziamento termina.
E poi ricominceremo da capo (il famoso aneddoto popolare garganico dell’asino degli zingari).

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