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Gli abiti da sposa realizzati con i paracadute dei soldati americani

Avete mai sentito parlare della “leggenda” degli abiti da sposa realizzati con i paracadute dei soldati alleati?

Beh, sappiate che proprio leggenda non è…
Ecco lo scritto di Alberto Bassano Vaioli estratto dalla pagina Facebook MattinataIeri che mette in luce uno dei tanti episodi raccontati dai nostri “vecchi”.

Oramai da molti anni frequento Mattinata, sentendomi mattinatese acquisito.
Nei discorsi fatti con gli amici e con gli abitanti avevo sentito parlare delle spose di guerra, che durante la seconda guerra mondiale o nell’immediato dopoguerra si erano sposate con abiti da sposa cuciti in casa con il tessuto di seta ricavato dai paracadute americani.
Credevo fosse una leggenda, quando l’amica Enza Guerra mi confermò invece che uno di questi abiti da sposa esisteva davvero a Mattinata, ed era stato indossato da Grazia Trotta, una sua anziana zia, scomparsa i primi di agosto del 2022; un abito da sposa che i figli e le nuore di Grazia, facendo ordine in casa, avevano trovato in una scatola, che per oltre settant’anni aveva custodito l’abito.
Una bella mattina di sole e vento, a fine agosto, sono stato accompagnato da Enza presso la casa di Grazia, dove il figlio Michele Notarangelo mi ha accolto e permesso di toccare con mano l’abito di seta e di immergermi nel racconto della vita della madre.
Quando l’abito da sposa è stato tolto dalla scatola e portato sul balcone per essere ammirato, come per incanto ha cominciato a volare, trattenuto solo dalla gruccia, come se volesse tornare alle antiche origini di paracadute.
Quella mattina il destino ha voluto che Grazia, una nipote della signora Trotta, fosse nei paraggi e venisse ad indossare l’abito della nonna, rinnovando un rito che è parso come una benedizione e un saluto dal Cielo.

Offro a tutti i Mattinatesi il ricordo di quella ventosa “Mattinata”.

Alberto Bassano Vaioli

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