Foto di Domenico S. Antonacci |
Quattro nuove voragini si sono aperte e le condizioni di altre due già esistenti si sono aggravate: è quanto rilavato ieri dai tecnici dell’AdB Puglia, che hanno eseguito un nuovo sopralluogo a Lesina Marina in prossimità del Canale Acquarotta.
I tecnici hanno rilevato che almeno due delle nuove voragini individuate si trovano in prossimità di fabbricati esistenti ed occasionalmente abitati.
I problemi che interessano il territorio di Lesina Marina consistono nell´apertura improvvisa di voragini legate alla geomorfologia gessosa del sito, che a contatto con il cloruro di sodio, produce un processo di scioglimento.
In passato, grazie ad una saturazione del cloruro di sodio, il problema non era mai emerso; tra gli anni `20 e `30 invece, con la realizzazione del canale “Acquarotta” le infiltrazioni di acqua hanno causato una graduale diminuzione del livello di saturazione, dando inizio all´inevitabile processo di scioglimento del gesso. Quella che poi in linguaggio tecnico si chiama “stress tettonico”, ovvero la costruzione selvaggia, ha provocato un aggravio del fenomeno. Nel gennaio scorso è stato prorogato lo stato di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, proprio alla luce della grave situazione di dissesto idrogeologico in cui versa l’area abitata di Lesina Marina. Sempre in base all’OPCM del 28 gennaio scorso, è stato anche istituito un comitato tecnico – scientifico per garantire il necessario supporto tecnico alle attività che devono essere eseguite per il superamento dell’emergenza.
“E’ bene tenere alta l’attenzione sul fenomeno – ha detto Amati – in quanto in gioco c’è la vita dei cittadini di Lesina Marina. Il fenomeno è irreversibile e sta assumendo tratti di drammaticità, anche perché le voragini sui stanno aprendo in prossimità di chiese e case abitate e potrebbero causare crolli. I tecnici e gli esperti stanno monitorando il fenomeno costantemente, ma a questo punto, poiché naturalmente ci siamo posti come priorità la tutela della vita umana, anche a scapito della proprietà immobiliare, la delocalizzazione con l’aiuto finanziario dello Stato, pare essere ancora l´unica soluzione”.
Prima di esprimere pareri capaci solo di generare allarmismo e reazioni di rigetto turistico verso una località dotata di bellezze floristiche e faunistiche uniche nell'area mediterranea certi "PERSONAGGI" farebbero bene a lasciare decidere gli organismi scientificamente qualificati, con serenità e senza remore e secondi fini.Ad ognuno di noi sono affidate mansioni e compiti secondo competenze specifiche. I politici facciano politica e non allarmismo . Il Problema del dissesto a Marina di Lesina e ventennale: tutti fanno diagnosi, ma la cura opportuna quando arriverà ? Io,proprietario di casa, spero soltanto che le autorità preposte si decidano ad intervenire seriamente e porre fine definitivamente a questo annoso problema ed ai fenomeni di"scicallaggio" che stanno caratterizzando la quotidianità di Marina di Lesina,dei proprietari e degli operatori turistici operanti sul territorio. Mentre il villaggio si sta deprezzando, avvocati, ingegneri, geologi hanno trovato il modo per arricchirsi sproporzionatamente con parcelle che vanno sicuramente al di là del valore delle loro prestazioni. I " SIGNORI" politici farebbero bene a trovare il modo per evitare che ironia e beffa siano l'amoro destino di Marina di Lesina.
a parte tutto il problema geologico resta e non è facilmente risolvibile, ma semmai solo arginabile…ormai l'acqua è sotto marina di lesina…