Saranno messi a disposizione 12 milioni di euro per l’attuazione del “Piano d’Azione Nitrati”, una serie di interventi volti al miglioramento del sistema
dell’informazione, del monitoraggio e del controllo degli oltre 92mila
ettari del territorio pugliese eccedenti il valore limite per i nitrati,
sostanze chimiche derivanti da un uso eccessivo di composti azotati in
agricoltura che possono portare a effetti tossici sulla popolazione e
che, specie in alcune zone della Puglia, soprattutto nel Salento, hanno
già invaso parte delle falde freatiche.
Nella stagione estiva, l’utilizzo dei nitrati raggiunge il picco massimo e tali composti, insieme a molti altri, tendono poi a concentrarsi nei fiumi e poi presso gli sbocci a mare, rendendo alcune spiagge non balneabili.
La misura decisa dal giunta regionale si è resa necessaria a causa di una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea (UE, sez. IV, n. C-105/09 del 06/2010) la quale ha stabilito che: Entro un periodo di due anni a decorrere dalla notifica della presente direttiva, gli Stati membri designano come zone vulnerabili tutte le zone note del loro territorio che scaricano nelle acque individuate in conformità del paragrafo 1 e che concorrono all’inquinamento. Essi notificano tale prima designazione alla Commissione entro sei mesi. Pena pesantissime sanzioni per ogni giorno di ritardo.
La provincia di Lecce, insieme a quelle di Livorno, Parma e Piacenza, secondo i dati forniti da Federconsumatori e Arpa, risulta tra le zone d’Italia in la coda della classifica (classe III) per la presenza di nitrati (superiori a 30mg/l.). Le maggiori criticità sono presenti, però, in provincia di Foggia (57,3 mg/l nella Zona di Trinitapoli e 50 mg/l nel Capoluogo) e di Bari (73,3 mg/l nell’area di Bitonto e 75,5 mg in quella di Monopoli) dove è stato attribuito un valore di classe a cavallo tra 3 (25 -50 NO3 mg/l) e 4 (> 50). Ovviamente, come previsto dalla stessa legge, si è provveduto per queste aree alla designazione di Zone Vulnerabili da Nitrati. Per tale ragione è presumibile che la maggior parte delle risorse saranno indirizzate a queste aree.
Nella nostra provincia le aree coinvolte sono 9 , in particolare Lesina, Carpino, San Severo, Foggia, Cerignola, San Severo, Lucera, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis per un area interessata di quasi 50.000 ettari
Fonte notizia: statoquotidiano