Il geocaching è un gioco diffusosi contemporaneamente alla diffusione su larga scala di apparecchi GPS.
Il termine geocaching è un anglismo che si colloca tra la caccia al tesoro high-tech e la corsa d’orientamento. Il geocaching è un gioco di divertimento e di avventura per persone di ogni età. Grazie al supporto di un dispositivo GPS e un insieme di coordinate reperibili su Internet (www.geocaching.com, il sito ufficiale del gioco) che indicano il luogo esatto del nascondiglio (tesoro), i geocacher attraversano i paesi, GPS alla mano, alla ricerca di misteriosi tesori sepolti in geo-nascondigli, precedentemente installati da altri geocacher. Una volta trovato, il nascondiglio può formare una grande varietà di ricompense o di sorprese. Un geo-nascondiglio tipico è costituito da un piccolo contenitore impermeabile che comprende un registro delle visite e uno o più tesori, in genere di poco valore (fonte e altre info).
Navigando sul sito ufficiale del gioco si può esplorare l’archivio dei nascondigli passati e presenti e con mia sorpresa ho trovato diversi nascondigli sul Gargano
Vieste
Vieste 2
Vieste 3
Vieste 4
Isola di San Nicola
Faro di San Domino
Foresta Umbra
Torrente Romondato
Abbazia di Kalena
Abbazia di Monte Sacro
Abbazia di Pulsano
Nelle singole schede trovate indicazioni geografiche sul punto dove è stato nascosto il “tesoro”, un indicatore di difficoltà e target tipo del tesoro, servizi che è possibile trovare in zona, foto del luogo e brevi descrizioni storiche ed ambientali sul luogo.
Ovviamente i giocatori nella maggior parte dei casi sono stranieri, di lingua tedesca o inglese.
Succede, a volte (come si legge in alcuni commenti dei link sopra), che i tesori non vengono trovati (trovati e rimossi da altre persone che li credono normale spazzatura); per farvi un’idea dei nascondigli ecco delle foto:
La riflessione che faccio è ancora una volta quella che queste forme di turismo sono quelle più adatte al nostro territorio, turisti attenti alle peculiarità ambientali e storiche del Gargano (e non solo al mare), rispettosi dell’ambiente, che si spostano in bicicletta o a piedi utilizzando la sentieristica attrezzata; accogliere queste persone riconoscendone (davvero e non in maniera fittizia…) la passione ed offrendo loro più possibilità di esplorazione e conoscenza del Gargano può far diventare di quest’area della Provincia di Foggia un unicum a livello nazionale per livello di integrazione tra ambiente/storia/tecnologia…questo è il nuovo turista..ad oggi cosa si è fatto sul Gargano? Si rimane seduti sugli allori dell’attrazione del mare e di San Pio (con poche altre capatine accessorie), i privati non hanno fiducia nel pubblico, il pubblico non ha competenze e stimoli per progettare.
Il Gargano merita altro…