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A 35 anni dall’esplosione dell’Enichem di Manfredonia

In occasione dell’anniversario dell’esplosione dell’Enichem a Manfredonia vogliamo raccontare la storia di chi, per colpa di quell’esplosione è morto soffrendo e di chi sta ancora lottando per avere giustizia. Il testo è tratto dal blog dorsogna.blogspot.com al quale vi reindirizziamo per una lettura completa

Il 26 settembre 1976 lo stabilimento ENIchem di Manfredonia,
in provincia di Foggia, esplose e rilascio’ trentadue tonnellate di
anidride arseniosa, di formula chimica As2 O3. L’arsenico veniva usato
nella formazione di fertilizzanti prodotti dall’ENIchem.
Fu tutto
messo subito a tacere. Alla popolazione, terrificata, si disse che la
nube nera che avvolgeva la citta’ era dannosa tanto quanto il fumo di
sigaretta e che non c’erano danni anche se gia’ da allora si sapeva che
l’arsenico era fortemente tossico.
L’arsenico e l’anidride arseniosa
infatti sono cancerogeni. A dosi piu’ o meno basse, quest’ultima causa
vomito, dolori addominali, perdita di sangue, diarrea, problemi agli
occhi, cardiovascolari, infiammazione del fegato e dei reni, problemi
alla coaugulazione del sangue. Spesso le unghia diventano fragili e si
perdono i capelli. Fra i problemi riproduttivi dovuti ai derivati
d’arsenico ci sono aborti spontanei, feti sottosviluppati e deformazioni
congenite.

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Tutti assolti!
Aggiornamento giugno 2012
L’ILVA COME L’ENICHEM

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