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Quando nei centri storici del Gargano si riutilizzavano i materiali di guerra

11/2011


Il balcone di questa casa è stato realizzato con piastre di pierced steel planking un materiale giunto in Italia durante la seconda guerra mondiale. Serviva alle truppe americane per consolidare i terreni argillosi o paludosi e renderli adatti all’atterraggio di aerei, anche pesanti. Veniva usato anche per realizzare velocemente recinzioni temporanee. Al termine della guerra fu lasciato sul posto e reimpiegato nei modi più vari dalle popolazioni locali.

Le seguenti foto, concesse gentilmente da Fiore Barbato (che ringrazio), sono state scattate a Cagnano Varano dove è molto facile vedere queste “ringhiere”; il perchè probabilmente è riconducibile alla presenza a pochi km dall’abitato di una base militare, precisamente l’idroscalo Ivo Monti sul Lago di Varano (anche se ho dei dubbi dato che gli idrovolanti atterravano in acqua; dunque forse venivano da Lesina o Foggia dove c’erano in totale decine e decine di piste di atterraggio fatte con con “PSP”).

Sfruttando la facilità e la velocità di montaggio delle grelle si riusciva ad allestire una pista per l’atterraggio anche in poche ore. Da altre fonti sparse in rete apprendiamo che il recupero e la rivendita di queste griglie divenne una vera e propria fonte di guadagno in molte zone dove i militari allestirono piste di atterraggio.

Altre foto e link nella continua del post…
-Le grelle nei numerosi aeroporti militari di Foggia
-L’aviazione a Lesina, ciò che resta di una base militare
-Documentario sulla base di Lesina
-Gli avieri afro-americani a Ramitelli 
-Le grelle, wikipedia



LINK ACCOUNT FLICKR DI FIORE BARBATO

AGGIORNAMENTO 29 SETTEMBRE 2012 :


Nel frattempo, sui campi d’aviazione ormai
inutilizzati, rimasero centinaia di aeroplani inutilizzabili: B 17, B
24, Mustang, Spitfire, Lightning e diversi tipi minori, a questi
andavano aggiunti anche diverse centinaia di aerei tedeschi del tipo Me
109 G, JU 87-88 ed Heinkel He 111.
Tutti questi velivoli, vanto per anni della
tecnologia aeronautica, servirono loro malgrado per far rinascere
l’economia di Foggia e della sua Provincia.
Infatti, anche se ufficialmente le autorità di
occupazione alleata, congiuntamente a quelle italiane, vietarono
espressamente la demolizione e l’appropriazione di parti di questi
velivoli da parte dei non autorizzati, non furono pochi i foggiani che,
correndo grossi rischi ed operando col favore delle tenebre, si
dedicarono allo smantellamento dei velivoli decentrati ai bordi degli
aeroporti.
Questi velivoli costituirono una vera “manna dal
cielo”: da essi furono ricavati metalli altrimenti introvabili, come
l’alluminio , il rame, l’acciaio, la ghisa, e inoltre si ricavarono
pneumatici, motori, motorini elettrici e attrezzature varie.
Anche nel settore dei trasporti il materiale
lasciato dalla 15th A.F. negli aeroporti, perché dichiarato inservibile,
fu risistemato e reimpiegato grazie all’ingegno e alla forza di volontà
dei disperati abitanti della Capitanata.
Furono diverse centinaia, tra Jeep, autocarri
G.M.C. e Chevrolet, ad essere riutilizzati per i più svariati lavori
civili, quali trasporti, edilizia, nettezza urbana, o come veicoli
privati.
Anche le P.S.P., le grelle metalliche delle piste
vennero riutilizzate: servirono a realizzare strade, recinzioni,
costruzioni metalliche, oppure furono semplicemente fuse al fine di
ottenere altri oggetti.
Come si è visto, per un paese che usciva da una
guerra praticamente sconfitto, e con un economia ormai distrutta, questi
materiali costituirono la base di partenza per la propria rinascita.
Inoltre, anche l’ARAR, Azienda di Rilievo e
Alienazione dei Residuati, si servì dei tanti relitti presenti sugli
aeroporti della Capitanata, recuperando moltissimo materiale che fu
utilizzato per rimettere in sesto tanti velivoli della “nuova”
Aeronautica Militare Italiana.

Il prelievo di questi materiali fu talmente intenso
che nel 1947, sui tanti insediamenti aeronautici in disuso non vi era
più tracce di relitti di velivoli, automezzi, attrezzature o semplici
grelle P.S.P

FONTE

VIDEO MONTAGGIO GRELLE

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4 commenti su “Quando nei centri storici del Gargano si riutilizzavano i materiali di guerra”

  1. Interessante, io ne ho viste diverse di queste piastre a Manfredonia, ma non sapevo della loro utilità nei tempi passati…grazie!

  2. Vorrei solo aggiungere che la necessità di usare nel dopoguerra questo materiale per portoni, cancelli ed altro, derivava dal fatto che, durante il regime fascista il ferro originale, spesso ferro battuto ed artisticamente lavorato, era stato requisito, spesso forzosamente, per gli usi bellici del regime. Saluti a tutti.

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