Era il 1997 quando un ex marinaio di nome Charles Moore durante una regata fece un’incredibile scoperta: un’isola galleggiante di rifiuti di plastica che si estendeva a circa 500 miglia dalle coste della California fino ad arrivare quasi al Giappone. Un’area immensa con una superficie pari a 4.909.000 Km² e una profondità di 30 metri in un’area poco trafficata dalle imbarcazioni e per questo rimasta ignota per tutti questi anni.Ed è così che dagli anni ’50 tutti i rifiuti di plastica lentamente si sono incastrati l’uno sull’altro dando vita a questo gigantesco mostro.
Ricordiamo ad esempio nel 1990 quando dalla nave Hansa Carrier caddero in mare 80.000 paia di scarpe, mentre nel 1992 fu la volta di migliaia di vasche da bagno giocattolo. Solo solo due anni più tardi saranno moltissime attrezzature da hockey.
Ma come è possibile che sia potuta accadere una cosa simile?
Per saperne di più:
Plastica ed oceano, un tutt’uno
L’inferno blu
Pacific trash vortex