di Domenico Sergio Antonacci
Questo post non ha alcuna pretesa scientifica, ma è solo il frutto di alcune osservazioni che ho fatto osservando le immagini satellitari sulla Puglia durante i giorni dell’alluvione.
L’input mi è stato dato da Gianfranco Pazienza, assegnista di ricerca del CN ISMAR, l’istituto che, dopo l’alluvione, sta studiando gli effetti sul sistema ecologico delle lagune del Gargano e sui sedimenti marini.(AGGIORNAMENTO 26/11/2014, la pubblicazione “EVOLUZIONE DEL PLUME ALLA TESTA DEL GARGANO” è disponibile su richiesta a info@amaraterra.com).
Di quale fenomeno si tratta? Il flusso dei detriti rilasciati in mare dai torrenti del Gargano durante l’alluvione di inizio settembre 2014.
Quintali? Tonnellate? Cosa contenevano? Non lo so, questo, eventualmente, lo stabiliranno gli scienziati.
9 settembre |
Quello che si può facilmente dire invece, è che le correnti hanno trasportato prima verso sud e poi anche verso est questi detriti. Sono fenomeni naturali, che esistono da sempre e che possono avere anche degli aspetti positivi se si pensa che, nel lungo periodo, contrastano i fenomeni erosivi delle coste (dove i detriti si vanno a depositare).
A seguire una sequenza dal 2 al 19 settembre, ogni osservazione/correzione/critica è ben accetta.
A seguire una sequenza dal 2 al 19 settembre, ogni osservazione/correzione/critica è ben accetta.
2 settembre, prima che tutto abbia inizio |
5 settembre, ecco il mostro nel pieno della sua attività. |
11 settembre, il flusso si allarga verso est. |
16 settembre, i detriti ormai si sono poggiati sul fondo (?) |
19 settembre, la situazione non è più eccezionale ma paragonabile ad altre che accadono normalmente. |