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Apricenesi povera gente ma….

di Martino N. Specchiulli

Il mio Maestro, il compianto Leonardo Tedesco, amava raccontare un aneddoto sugli usi gastronomici ed “igienici” di Apricena nell’immediato dopo-guerra .
Nell’edifizio scolastico “TORELLI”, a guerra finita, alloggiava una guarnigione di Inglesi. Il loro Ufficiale, un distinto signore, visto che si era in estate, dopo aver pranzato faceva una passeggiata per gli stretti vicoli del nostro centro storico, cercando un po’ d’ombra. 
A quell’ora il popolo di Apricena si apprestava ancora a preparare il proprio frugale pasto, che il più delle volte era costituito o dalla “acqua sale ” o dal più nobile “pancotto”. Siccome le case dei più umili erano costituite da “bassi “ di uno o al massimo due vani, era consuetudine delle donne, anche per mantenere più fresco l’interno dell’abitazione, mondare e sbollentare le verdure davanti il proprio uscio di casa, “ annanz’ ‘u liscjie mì “, o al centro del vicolo e tra una chiacchiera e l’altra con le vicine si collaborava alla preparazione del pasto , usanza questa che garantiva un piatto di minestra anche a quelle donne che quel giorno non avevano racimolato nulla per il pranzo. 
L’Ufficiale Inglese, avendo più volte osservato la preparazione di questi piatti, un giorno fece il seguente commento : ” Apricenesi povera gente, ma molto puliti, lavare anche il pane prima di mangiare ! “ , ignorando che quella preparazione non era tanto una norma igienica ma l’esigenza di ammorbidire, di spugnare il pane raffermo diventato ormai duro come il lastricato dei vicoli della Chiesa Madre. Questo aneddoto serviva al nostro Maestro sia per schernire i nostri vicini Sanseveresi ” gente scjocche e truzzulose” , e sia noi ragazzi quando o qualcuno non apprezzava le fette di pane e marmellata o il panino con la “televisione” che la mamma preparava per colazione o merenda, o quando non si voleva condividerli con chi “ l’aveva dimenticato a casa per la fretta di andare a scuola” ( Maè p’la furia m’lu so’ scurdèt’, ma erano sempre gli stessi ….)
E a proposito di acqua sale, mia nonna materna aveva una ricetta tutta sua : ai pomodori e origano aggiungeva la cipolla rossa, il tonno e i capperi, trasfomandola in una speciale insalata di pane che il sottoscritto prepara ancora così, gustosissima, da provare ! 

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1 commento su “Apricenesi povera gente ma….”

  1. Ottima ricetta per un piatto tipico da inserire nel menù turistico di qualche osteria tipica locale (e da fare anche per la propria tavola o cucina casereccia).

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