Contemporaneamente tutte le anziane del quartiere correvano all’impazzata verso la piazza ripetendo la litania “sammchel sammchel sammchel sammchel…”
Le origini geologiche del santuario sono dichiarate nella leggenda, che descrive un forte terremoto associato all’apparizione (tradizionalmente datata alla fine del V sec.), ed il successivo rinvenimento di particolari tracce nella roccia nella zona epicentrale.
La descrizione degli effetti del terremoto trova chiari riscontrigeologici nelle evidenze di eventi di fagliazione superficiale in prossimità del santuario lungo la traccia della faglia di Monte Sant’Angelo, per le quali si può stimare approssimativamente una magnitudo massima di circa 6.7.
Il terremoto riportato nella leggenda sembra quindi essere l’unica descrizione di un evento ben documentato dalle evidenze geologiche, e viene quindi ad avere un peso decisivo per l’adeguata stima della pericolosità sismica dell’area. Ma è da notare che fu proprio la presenza tangibile delle tracce fisiche di quell’evento soprannaturale, cioè le “orme dell’Arcangelo”, ossia le spaccature nella roccia conseguenti al sisma, ad avvalorare la credibilità di questa leggenda, rendendo questo uno dei luoghi cardine della fede in epoca Medioevale.
Pur decaduto come importanza, il santuario esiste da oltre 1500 anni e continua ad attrarre oltre un milione di visitatori all’anno.
Le origini geologiche del santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo
- di Domenico Sergio Antonacci
- 05/12/2017
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- Ambiente, Paesi, Storia
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