Siamo in “Largo dei Prugni”, a 100 metri dal famoso Rione Junno (che, per le cronaca, di medievale ha ormai ben poco..a dispetto di quanto riportato su siti e guide).
Qui l’edilizia moderna ha risparmiato terrazzamenti, case-grotte, strade nella roccia e antichi sistemi di raccolta delle acque piovane.
Qui troviamo la vera Monte Sant’Angelo del passato, quella, spesso rimpianta, del Rione Fossi distrutto negli anni 70 (e tanti montanari fanno giuste analogie con Matera)….un angolo suggestivo e pittoresco che stupisce e sorprende per la bellezza potenziale che potrebbe esprimere con un’intelligente e delicato intervento di riqualificazione.
La Monte Sant’Angelo del turismo e della cultura può andare anche oltre San Michele (tutto il rispetto), guardiamoci attorno e cogliamo le molteplici ricchezze, volgiamo lo sguardo a nuove strade per una nuova offerta turistica.
Monte Sant’Angelo da riscoprire, per un nuovo turismo
- di Domenico Sergio Antonacci
- 12/03/2018
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- Ambiente, Paesi, Storia, Turismo
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