A causa delle micro plastiche in molti esemplari di pesci si sta manifestando il fenomeno della ‘pseudo sazietà’. Il pesce ha lo stomaco pieno di micro plastiche, non riesce ad espellerle e si sente sazio, così non mangia e non cresce. Lo ha rivelato la biologa marina Martina Capriotti durante la tavola rotonda ‘Le frontiere delle sostenibilità’ organizzata a Genova in occasione dell’assemblea dell’Associazione nazionale cooperative di consumatori – Coop., rivelando studi di laboratorio.
“Le ricerche ci confermano come il Mare Adriatico sia sicuramente molto vulnerabile alle micro plastiche, per la sua conformazione semi chiusa, la bassa profondità nella parte settentrionale, l’alta antropizzazione delle coste e dei fiumi e il ridotto ricircolo dell’acqua. Abbiamo due correnti costiere, una verso Nord e una verso Sud, fuori da queste il materiale plastico tende ad accumularsi con gravi danni sui pesci”, spiega Capriotti. “Le micro plastiche tendono a essere ingerite o perché scambiate per plancton o perché sulla superficie hanno aderito batteri e micro alghe che le rendono appetibili al pesce”, sottolinea la biologa che ammonisce: “anche nell’Adriatico si stiano formando aree stagnanti dove le micro plastiche si accumulano come nelle isole di plastica formatesi nel Pacifico”.