di Giovanni Barrella
L’interesse per la Triplice Cinta, in Daunia, incominciò a crescere con gli scavi archeologici che, tra gli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90, portarono alla luce diversi esemplari, che non mancarono di intrigare i ricercatori.
Nella seconda metà degli anni ’90 fino ai primi anni del nuovo millennio, si succedettero altri scavi condotti dal prof. Maulucci, Soprintendente di Foggia, che stuzzicato da ulteriori interessanti ritrovamenti, propose una nuova teoria che vedeva coinvolti i Templari e un loro ipotetico percorso lungo tutta la Capitanata. Successivamente, un rinnovato interesse per questo simbolo venne alimentato dalle ricerche condotte dal Team Archeo-Speleologico
ARGOD che si occupò, a più riprese, di mappare tutte le
incisioni rupestri collegate al sacro presenti sul territorio, scoprendo in diverse occasioni inedite Triplici Cinte da censire. Molti studiosi o semplici curiosi si propongono, oggi, in questa ricerca, portando nuove segnalazioni.
La Triplice Cinta nella Daunia: lo stato delle conoscenze
- di Domenico Sergio Antonacci
- 03/02/2021
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- Storia
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