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Il racconto della Visita del Principe Umberto di Savoia sul Gargano a cent’anni dal suo viaggio

Era il 28 aprile 2023, cento anni fa, quando il Principe ereditario Umberto di Savoia visitò la Capitanata e il Gargano, attraversando tutto il promontorio in lungo e in largo.
Di seguito troverete l’opuscolo, realizzato da Giovanni Tancredi e digitalizzato dalla Biblioteca La Magna Capitana, che descrive l’itinerario del Principe nella Provincia di Foggia.
Tanti i particolari interessanti che emergono, tra i quali segnalo particolarmente le visite all’idroscalo sul Lago di Varano, in Foresta Umbra e alla decauville di Bosco Quarto, attraverso le cui descrizioni apprendiamo di minuziose informazioni oggi difficili da reperire altrove.

Le località toccate dal viaggio di quattro giorni saranno: Foggia, Cerignola, San Severo, Idroscalo di San Nicola Varano, Capojale, Cagnano Varano, Rodi, San Menaio, Vico, Foresta Umbra, Bosco Quarto, Monte Spigno, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Vieste.

Il Principe Augusto giunse in treno a Foggia e da qui iniziò il suo viaggio in automobile attraverso le “balze garganiche”.
Inaugurazioni, posa di prime pietre, cortei e folle acclamanti, erano (e sono) alla base del copione che accompagnava, ieri come oggi, le visite dei reali, in Italia come all’estero.
Si coglie il senso di queste iniziative nella loro lettura come strumento di propaganda, di rafforzamento dell’identità nazionale fino all’ultimo paese del regno, infine di “deificazione” della figura del reale di turno.
A pochi mesi dalla Marcia su Roma gli effetti della propaganda fascista sul volumetto sono ancora tenui, quasi impercettibili ma siamo a soli 62 anni dalla nascita dell’Italia unita, a mezzo secolo dalla fine del brigantaggio, eppure tutto sembra un lontano ricordo: il Gargano ha dimenticato i suoi briganti e accoglie il suo Principe.
Giovanni Tancredi, noto storico, antropologo, educatore, fissa l’itinerario dell’Augusto Principe in un vero e proprio diario di viaggio che darà alla stampa pochi mesi dopo.

29 aprile 1923, aspettando arrivo del Principe all’inaugurazione ufficiale scuola Principe Umberto attuale E. De Amicis di San Severo. Purtroppo non ho reperito l’immagine senza “logo” al centro.

Ecco l’itinerario dei giorni 28, 29 e 30 aprile 1923: Foggia, Cerignola, San Severo, San Nicandro Garganico, Idroscalo militare sul Lago di Varano, Capojale, Cagnano Varano, Rodi Garganico, Vico del Gargano, Foresta Umbra, Bosco Quarto, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Foggia.
Fuori itinerario fu la visita del 2 agosto 1923 a Vieste, inserita alla fine del volumetto.

Al centro del racconto non ci sono le aree costiere, le bellezze del mare che allora non avevano la valenza estetica di oggi, ma la montagna rude e selvaggia, le aree interne, i boschi, le rupi scoscese, le grotte, il Gargano rupestre, ma anche il Gargano industrioso, con il modernissimo idroscalo sul Varano e la decauville di Bosco Quarto, descritta per la prima e unica volta minuziosamente e in ogni suo particolare.
Il risultato finale perde quasi l’intenzione di strumento di propaganda, diventando una guida turistica ante-litteram, ad anticipare l’impegno successivo del Tancredi nella promozione turistica del Gargano (si citano l’EPT, la Sagra della Foresta, la nascita del Rifugio, l’esportazione della Pacchianella, etc).

Come avrete modo di notare dalla lettura, la sezione dedicata alla visita di Monte Sant’Angelo si trasforma in una guida turistica, negli intenti promozionali sempre ferventi di Giovanni Tancredi, protagonista dei primi tentativi di promozione turistica del territorio, nonché autore di volumi fondamentali per conoscere molti aspetti del Gargano del passato (segnalo “Folclore Garganico”).

a perpetuo ricordo della schietta universale esultanza del popolo di Monte Sant’Angelo per la regale visita in questa città di Umberto di Savoia, Principe ereditario nel XXX aprile MCMXXIII, con devoto omaggio all’ospite augusto, pubblico quest’opuscolo, pagina rievocatrice della giornata faustissima.

Giovanni Tancredi

[…]Sua Altezza Reale il Principe Ereditario, che ha nella mente un solo pensiero e nella vita una sola meta: il fulgido avvenire
dell’Italia invitta e rigenerata, volle onorare della Sua presenza anche queste ridenti e luminose balze garganiche lasciate nell’abbandono e nell’oblio.
La escursione sul Gargano del Giovane Esploratore è sembrata a queste popolazioni un sogno, un dolce sogno di amore, ed
esse vorrebbero si ripetesse per ricedere il luminoso sorriso dell’Augusto Erede, che al fascino regale unisce quello della bellezza.
Umberto di Savoia, nel cui animo sono salde le virtù eroiche e cavalleresche della Stirpe Sabauda e nel cui volto impressa la
maschia bellezza della gloriosa dinastia montenegrina, non potrà dimenticare questo fiero e forte promontorio: le ridenti riviere di Rodi e di S. Menalo, profumate di aranci; i pingui oliveti; le millenarie foreste cantate da Orazio e da Silio Italico; i meravigliosi monumenti della vetusta Montesantangelo; l’entusiasmo sentito, spontaneo, traboccante della nostra gente laboriosa, semplice e buona, che gioirà intensamente della visita principesca, la quale rimarrà coi ricordi più belli di nostra gente.
[…]

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2 commenti su “Il racconto della Visita del Principe Umberto di Savoia sul Gargano a cent’anni dal suo viaggio”

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