Il Gargano è a rischio tsunami e le zone direttamente colpite da un evento del genere sarebbero quelle costiere, da nord a sud del promontorio.
L’INGV e l’ISPRA hanno pubblicato la “tsunamimap” che mostra una simulazione delle zone sommerse dall’onda di uno tsunami; particolarmente indicative (e preoccupanti) le mappe riguardanti il Gargano e diverse zone turistiche costiere, Vieste compresa.
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Esistono prove certe di maremoti passati e gli studi attribuiscono anche a questi avvenimenti l’inizio della formazione degli istmi di Lesina e Varano.
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Il “ventaglio” di Sant’Andrea si sarebbe formato a partire dal maremoto avvenuto circa nel 750 a.C.
Passiamo ora in rassegna alcune schermate sulle zone più vulnerabili e colpite del Gargano a partire da quella di Lesina.
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Anche l’istmo di Varano sarebbe sommerso insieme alle frazioni di Lido del Sole e Foce Varano.
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Sarebbero interessate anche molte delle baie tra Vieste e Peschici, alcune delle quali bonificate nel corso del ‘900 , a testimonianza del loro essere ciclicamente sommerse.
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E l’arcipelago di Tremiti? Oltre a Cala delle arene e all’area bassa di San Nicola quella che rischia di scomparire per davvero è la piccola Pianosa, che diventerebbe pressoché uno scoglio al centro dell’adriatico!
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Concludo la panoramica su Manfredonia, con la lunga fascia da Siponto alle Saline di Margherita, vulnerabile a fenomeni di ingressione del mare (se ne vedono spesso gli effetti ad Ippocampo).
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AGGIORNAMENTO 2024: NUOVO MONITORAGGIO TSUNAMI IN ADRIATICO
Ecco due video dell’INGV che spiegano brevemente e esaustivamente come si originano i maremoti o tsunami.