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VIDEO: L’imponente L’abbazia abbandonata di Sant’agata a serracapriola

di Gianpier Clima

Siamo tra Foggia e Termoli, estremo nord della Puglia. Un grandioso edificio agricolo-monastico completamente fortificato. Lungo oltre 100 metri e largo 70. All’interno? Una imponente abbazia con la chiesa barocca. purtroppo in gran parte demolita. Il tetto, a capriate, è quasi totalmente crollato. Dal lato opposto gli alloggi e probabilmente la biblioteca, gli uffici, gli archivi e chissà lo scriptorium dove si copiavano i testi antichi. Il piano inferiore ha le volte a crociera. Immagino che qui ci fosse il refettorio, le cucine, i magazzini… Il chiostro ancora ben visibile con il suo lungo porticato è separato dall’ altro cortile da un caseggiato, sempre su due livelli fuori terra. Una porta separa la parte prettamente religiosa dalla corte vissuta dai contadini, qui, dovevano esserci, oltre alle stalle, gli alloggi della popolazione di braccianti, allevatori e artigiani e le botteghe dei fornai, fabbri, calzolai, sarti… Dobbiamo immaginarlo come un borgo del tutto autosufficiente. Il bello di questa fortificazione sono le mura a scarpa sul lato sud e le torri quadre con bocche di fuoco a protezione degli abitanti. A quale anno risale? l’esistenza è documentata dal 1200 ma venne eretta su antichi resti romani. A cosa era dovuta la sua grandezza? Era il 1420 quando la ricca abbazia benedettina di Tremiti, ottenne il possesso di Sant’ Agata le cui terre si estendevano per oltre 9 miglia ed erano coltivate a frumento, a vigna ed aveva un grande allevamento di bestiame. Per la sua posizione, Siamo ad una manciata di km dalla costa in vista delle Tremiti, l’abbazia di Sant’Agata aveva un ruolo strategico di grande importanza per il flusso di viandanti, di pellegrini, mercanti e faccendieri diretti alle isole. Quando ci fu il declino? l’Agosto 1567 è la data fatale! Si narra che Oltre 100 galee ottomane attraccarono alla foce del fortore. I turchi raggiunsero l’abbazia, vinsero la resistenza dei borghigiani, saccheggiarono e bruciarono Sant’Agata. Negli anni successivi le terre rimasero incolte, il bestiame pasceva sterpaglia e nella Chiesa le funzioni di fede erano precipitate nell’oblio. Fu abitata nei secoli successivi dai soli contadini e poi completamente abbandonata negli anni 50. Dell’abbazia di Sant’Agata, oggi rimangono le mura e le torri, ma ogni pietra di questa fortificazione centenaria trasuda storia ed affascina chi qui si avventura. Anche questa è Puglia! Un’esperienza senza fine!

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