Segnalazione e contenuti a cura di Garganodascoprire (qui il loro interessante canale youtube, qui la ricca pagina Facebook)
Ingiustificabile; inenarrabile; inammissibile; inaccettabile… con gli aggettivi di questo tipo potremmo continuare per ore.
Cosa ci porta a esprimere tale dissenso? Cosa è successo? Il Capitano non c’è più! Adesso vi raccontiamo tutto.
In agosto, da parte nostra, è stata organizzata un’esplorazione della Grotta del Papaglione, a poca distanza dal centro abitato di San Nicandro Garganico, situata sull’omonimo colle.
È una cavità carsica molto bella e con tante interessanti particolarità. Se la Grotta di Pian della Macina è la più bella del Gargano, Grotta del Papaglione è senz’altro quella tra le più esplorate, anche da esploratori e speleologi provenienti da molto lontano, sia nel tempo che nello spazio. Sì, perché in essa troviamo testimonianze storiche molto vecchie e proprio di una di queste vogliamo parlare.
Dicevamo che non esiste più il “Capitano”. Dovete sapere che, tra le testimonianze delle esplorazioni di Papaglione, quella più inconsueta è rappresentata da una scritta (a matita) lasciata il 20 giugno 1902, più di cento anni fa, da tre ufficiali di fanteria. La scritta recita questo: “20 giugno 1902. La 5ª Compagnia dell’80° Reggimento Fanteria, a ricordo. Tenente Bianchini, Sottotenente Maranelli (o forse Mazarelli) e Capitano G. Belesin (o Balesin, Boleni…)”; ma, oggi, il Capitano è stato cancellato dalla storia per opera di mani incivili e becere.
Questa preziosa testimonianza, conosciuta dai tanti speleologi garganici, è stata vandalizzata e non se ne capisce il perché. Nella galleria del post, sono presenti le foto che testimoniano l’infelice atto.
In questo post, doveroso e necessario, abbiamo voluto presentarvi uno scrigno di bellezza assoluta (naturale e storica) che non merita trattamenti di danneggiamento e oblio come quello, insulso, da noi raccontato.
Confidiamo nelle persone migliori per un mondo altrettanto migliore.
Testo e foto di Giovanni Barrella