L’anguilla è, da tempi storici, uno degli animali più importanti per l’economia delle comunità lagunari del Gargano, Lesina, Cagnano Varano, Ischitella. Di questa specie in pericolo critico (prossima all’estensione praticamente) si sa pochissimo, ma questo studio fornisce la prima prova diretta che le anguille europee adulte (Anguilla anguilla) raggiungono il loro presunto luogo di riproduzione nel Mar dei Sargassi.
Per quasi 100 anni, da quando Johannes Schmidt propose il Mar dei Sargassi come luogo di riproduzione delle anguille europee sulla base di rilevamenti larvali, nessun uovo o adulto in fase di riproduzione è mai stato trovato lì per confermarlo.
Delle 26 anguille femmine adulte catturate nelle Azzorre e dotate di targhette satellitari, 21 hanno registrato dati significativi prima che le targhette si staccassero, tra 40 e 366 giorni dopo il rilascio.
Cinque delle posizioni di distacco delle targhette si trovavano all’interno dei confini del Mar dei Sargassi e un’anguilla è stata localizzata all’interno della presunta area di riproduzione.
Le anguille hanno percorso distanze in linea retta da 272 a 2275 km, con una velocità media di migrazione compresa tra 2,9 e 11,9 km al giorno.
Sebbene le velocità di migrazione siano relativamente lente rispetto alle velocità di crociera di altri pesci migratori oceanici (tipicamente in superficie), sono coerenti con altri studi sulle anguille anguilliformi.
I dati supportano l’ipotesi che, invece di effettuare una migrazione rapida per deporre le uova alla prima occasione, le anguille europee possano invece effettuare una migrazione di riproduzione lunga e lenta in profondità, che conserva la loro energia e riduce il rischio di mortalità.
Questo lasso di tempo consentirebbe il completamento della loro maturazione riproduttiva prima che arrivino nell’area di riproduzione in tempo per il picco del secondo periodo di riproduzione dopo l’inizio della loro migrazione.
Questo studio rappresenta un passo incoraggiante che completa la mappa della rotta migratoria di riproduzione emersa negli ultimi 10 anni e offre spunti su come sviluppare il lavoro futuro.
Il drammatico declino (95%) del rinnovamento giovanile dagli anni ’80 di questa specie in pericolo critico sottolinea l’importanza di ulteriori ricerche su tutti gli aspetti del ciclo vitale, compresi i meccanismi di navigazione della migrazione degli adulti e i luoghi di riproduzione, per attuale le misure di conservazione che porteranno a un recupero sostenibile della popolazione di anguille europee.