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Questioni linguistiche, perchè il Granturco in dialetto si traduce con randinjë (grano d’India)?

di Domenico Sergio Antonacci – 4/9/2010

Qualche giorno fa sentendo per caso dire “‘Randinjë” ho sentito il bisogno di capire perchè il granoturco (o granturco) in dialetto carpinese (e penso anche di altri paesi garganici) venga chiamato grano d’India. Subito ho controllato la provenienza della pianta del fico d’India (Messico), poi quella del granturco (America Latina, alcuni precisano Isole Fortunate). Come altre piante (pomodori,tabacco,cacao,patate) queste furono importante dall’America dai primi esploratori, e come sappiamo, il nome iniziale delle Americhe era “le nuove Indie”, da qui quindi “Fico d’India” e “‘Randinjë”.
Presumo quindi che sia la forma italiana quella sbagliata, ovvero granoturco, una variazione quindi del nome originale dovuta al fatto che in antichità si indicasse con turco/moro/saraceno un pò tutto quello che era straniero, forestiero, esotico. Che ne dite della mia teoria? Vi convince? Aspetto vostri commenti!!

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3 commenti su “Questioni linguistiche, perchè il Granturco in dialetto si traduce con randinjë (grano d’India)?”

  1. Una volta mi sono posto anche io questo dubbio e mi sono documentato.
    Come hai detto tu, è un prodotto importato dalle Americhe. Probabilmente in tempi non troppo lontani, gli americani importarono il mais in Italia, e lo presentarono come "wheat of turkey", letteralmente "il grano dei tacchini"…
    Dato il termine inglese, gli italiani tradussero in modo maccheronico "granturco".
    Poi perchè viene detto anche "grandinje", non saprei… forse qualcuno ha associato "turco" ai popoli dell'est e quindi l'ha modificato in "grano d'India"… ma ho i miei dubbi…

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