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Foto A.Maggio |
A lungo “tradizione” è stata una
brutta parola, la chance è proprio nel reintepretare la tradizione in
chiave diversa, poiché non è più un’appartenenza repressiva che
schiaccia e deforma, ma qualcosa che fa attrito rispetto alla disinvolta
e leggera facilità della mercificazione, che, mettendoci tutto a
disposizione, sembra allargare la sfera della nostra esperienza, ma in
realtà la restringe, perché conosce solo il semplice gesto
dell’ingoiare. D’altra parte questo ritorno della tradizione non è, come
molti temono, la vittoria della nostalgia e della regressione, ma al
contrario l’occasione per un’idea della libertà più ricca e concreta,
capace di affrontare le sfide della complessità. Questa idea di
tradizione non stringe, ma allarga il nostro linguaggio, ci rende
compiutamente uomini di confine. Una tradizione aperta è come un
elastico, sembra un andare indietro, ma è solo un prendere la ricorsa,
un rilanciare in un’orbita planetaria le voci di una terra, scoprendo
che esse giungono più lontano delle deboli imitazioni delle storie nate
altrove
Franco Cassano da Il pensiero meridiano