Nel maggio del 2008, in una delle tante esplorazioni effettuate nelle
varie grotte del territorio di San Nicandro G.co (FG), qualcosa di
molto particolare attirò l’attenzione degli speleologi del Team Archeo –
Speleologico ARGOD.
In un condotto di una grotta (di cui non riveliamo il nome per motivi
di sicurezza), un piccolo mollusco, difficilmente individuabile, si
presenta una con caratteristica molto particolare: una fortissima
depigmentazione delle carni!
Bastano poche nozioni di biospeleologia per rendersi conto di quanto importante sia questa caratteristica.
A noi sembrava subito chiaro che qualcosa non tornava. Ci rendevamo
conto, infatti, che quella depigmentazione comportava una qualche forma
di adattamento, e non escludemmo nemmeno l’ipotesi più intrigante,
seppur meno probabile: una specie adattatasi in loco. Decidemmo di
approfondire la questione e documentammo tutto in maniera scientifica e
rigorosa.
Il primo a darci conferma della “stranezza” del mollusco fu Leonardo Melchionda, nostro esperto di fauna ed entomologia del Team ARGOD, che in seguito ad alcune analisi e, dopo aver consultato vari testi specifici sull’argomento, ci comunicò un fatto abbastanza sconcertante:
l’esemplare da noi osservato risultò difficilmente collocabile in
nessuna delle specie già conosciute.
Forse scoperta un nuovo mollusco in una grotta del Gargano
- di Domenico Sergio Antonacci
- 22/06/2011
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- Ambiente
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