FOGGIA – Un vero e proprio supermercato di reperti archeologici. E’ quanto scoperto nelle campagna di San Severo dai militari della Guardia di Finanza. Due persone denunciate e ottanta reperti archeologici sequestrati i numeri del blitz denominato Pegaso messo a segno in un capannone lungo la statale 16 dove i militari hanno scoperto due uomini cinquantenni, già noti alle forze dell’ ordine, che stavano allestendo una sorta di bazar archeologico. 80 i reperti di inestimabile valore economico e archeologico che sono stati sequestrati.
Vasi, anfore, ampolle policromi e crateri risalente al IV secolo avanti Cristo e di proprietà delle popolazioni che vivevano nella Daunia: materiale trafugato durante gli scavi illeciti in tombe o in zone archeologiche della Capitanata. Molti dei reperti, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero parte di corredi funebri. Alcuni di questi hanno sul mercato illegale un costo che può arrivare anche agli ottomila euro. Tra gli oggetti salvati dal trafugamento, tredici monete, oggetti di estremo interesse archeologico in quanto consentono sia di datare con buona approssimazione i reperti che avere indicazioni sul commercio e sulla cultura dell’epoca. I finanzieri sono giunti al supermercato clandestino dopo aver captato, nell’ambiente del traffico illegale di reperti archeologici, la notizia di vere e proprie occasioni e offerte commerciali. Seguendo le tracce di sconti e saldi, le fiamme gialle sono giunte al cascinale nelle campagne di San Severo dove, già ripuliti dalle tracce di scavo, i reperti erano ordinatamente in esposizione su banchi e ripiani, pronti ad essere comprati da acquirenti senza scrupoli.
Il video della conferenza stampa nel link seguente:
Fonte: Luca Pernice dalla Gazzetta del Mezzogiorno