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Escher, il grande artista dell’illusione ottica, visitò e disegnò il Gargano

di Domenico Sergio Antonacci (24/10/2016)

Alla ricerca di storie se ne incontrano sempre di curiose e strane come quella di Maurits Cornelis Escher, uno dei padri della grafica moderna. Un’artista olandese nato nel 1898 e che, a partire dal 1922, cominciò a visitare e vivere per lunghi periodi in Italia.
Nelle sue creazioni logica, matematica, geometria e fisica si intrecciano in visioni che sono quasi un rompicapo. Oggi le sue opere sono esposte presso il museo Escher a L’Aia, nella National Gallery of Art a Washington, nella National Gallery of Canada (Ottawa) e nel Museo d’Israele a Gerusalemme.

High-low

Tra le più conosciute in Italia sicuramente “High-low”, del 1947, un’illusione ottica contestualizzata in un paesaggio urbano spagnolo arabeggiante (Granada?).

E il Gargano? Ci arriviamo, calmi.
Tra i suoi viaggi più noti ci sono Roma, Costiera Amalfitana, Calabria, Sicilia, Toscana,Abruzzo e infine, nel 1932, Gargano (lo apprendiamo da “M.C. Escher: grafica : catalogo della mostra : Reggio Emilia, 1976”).
Ed è qui che la storiografia si intreccia con incontri spettacolari e inusuali; lui era uno scopritore antelitteram dell’Italia interna per cui si
avventurerà sul Gargano con un approccio del tutto diverso dagli artisti
e viaggiatori che lo precedettero e seguirono sul promontorio..
Come leggiamo sul sito escher.veluweberg dal 3 al 13 aprile del 1932 partì alla volta della Puglia con la missione archeologica di Ugo Rellini, tra i primi archeologi a esplorare il Gargano. Nel team c’era un archeologo olandese, tale Leopold, che potrebbe essere il filo conduttore della vicenda. Ma ora viene il bello: Esher disegnerà degli schizzi sul Gargano che, tuttavia, resteranno proprietà di Rellini.
Ho cercato “disperatamente” tra gli scritti di Rellini in mio possesso un’indicazione che rimandasse a Escher, tuttavia senza successo.


Come scrive Giuseppe Maratea nel numero di luglio 2013 del Gargano Nuovo (si veda anche Ugo Rellini e il Gargano. Commemorazione tenuta nel salone consiliare del Municipio di Vieste, Ciro Drago, 1953) “Tra il 1929 e il 1934, [Rellini] pose il suo quartiere generale a Peschici, e la zona più battuta fu  quella compresa fra le due cittadine di Rodi e di Vieste  che si «estendono bianche lungo il mare Adriatico». Buona parte del materiale che egli portò alla luce è ancora inedito nel Museo delle Origini e delle Tradizioni da lui stesso creato all’Università di Roma, presso il Gabinetto di Paleotnologia”.

Nel 1933 Ugo Rellini e Baumgartel spedivano questa cartolina all’istituto Nazionale di Archeologia a Roma (mi perdoni chi ha caricato questa foto con descrizione su Facebook se non ne riporto il nome, rettificherò nel caso si dovesse palesare).

In quel periodo, dunque, Rellini era all’opera presso Peschici, in particolare  al grottone di Manaccora, oggi più noto come Grotta degli Dei e a Monte Pucci (in realtà comune di Vico del Gargano) dove fece alcuni scavi presso la necropoli.

E i suoi appunti? Gli schizzi preziosi di Escher? Sono anch’essi depositati in polverosi scaffali del Museo Pigorini di Roma?

Nel Secondo Rapporto preliminare sulle ricerche preistoriche condotte sul promontorio del Gargano, scritto da Rellini, Baungartel e Leopold e pubblicato sul Bullettino di Paleotnologia Italiana del 1934, si trovano i seguenti schizzi riguardanti dei ritrovamenti presso il Grottone di Manaccora

Che siano questi gli schizzi Escher in mano al Rellini? La presenza dell’olandese Leopold tra gli scriventi potrebbe confermarlo ulteriormente tuttavia nella pubblicazione manca qualsiasi riferimento all’autore dei disegni.

Finisce qui? Ma anche no…

Still life, 1932

Nel 1932 Escher disegna…San Michele. Un caso? Ne dubito…”la Grotta” di Monte Sant’Angelo era (ed è) tappa obbligata per chi visita il Gargano. L’Arcangelo è accompagnato da uno strano uccello metallico che ricorda un po’ , casualmente, quello dell’ambone di Acceptus (che all’epoca, da quanto mi risulta, era ancora sotterrato nella grotta bassa, ergo la galleria longobarda, scavata solo negli anni ’60).
Lo stesso animale verrà ripreso nel 1934 in Still life with reflecting globe. 
O forse si ispirò alla statua del mitico uccello persiano Simurgh , un regalo del padre di Escher acquistò a Baku (Azerbaigian, ex Unione Sovietica).

Still life with reflecting globe, 1934

Per ora le “indagini” sono ferme qui..in attesa di avere chiarezza, magari, sugli schizzi che restarono in mano al Rellini.

Escher e l’Italia sconosciuta (ritratti luoghi della Costiera Amalfitana, Abruzzo e Corsica)

 

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3 commenti su “Escher, il grande artista dell’illusione ottica, visitò e disegnò il Gargano”

  1. Proprio oggi ho pubblicato sul mio profilo Facebook le opere che ho raccolto relative ai viaggi di Escher nel sud Italia, ma non sono riuscito a trovare nulla sul Gargano…continueremo a cercare

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