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Nascerà il Parco Archeologico di Monte Saraceno

Nel corso della sua storia ultramillenaria il crinale di Monte Saraceno è passato attraverso diverse vicende storiche in cui cambiano forme di insediamento e usi del territorio; emerge, tuttavia, un tratto distintivo del luogo comune a tutte le epoche e che diventa la “cifra” che ha orientato tutte le proposte di valorizzazione che sinora si sono succedute.

Dai primi insediamenti umani, fortificati naturalmente dalla conformazione del sito più che da opere difensive vere e proprie, passando per la collocazione di una torre di avvistamento per la difesa costiera del Regno di Napoli nel XVI secolo, sino al telegrafo ottico, al faro di ausilio della navigazione ed alle postazioni antiaeree della Prima guerra mondiale, in ognuno di questi usi emerge costantemente quale denominatore comune la collocazione strategica di avvistamento e controllo di un vasto territorio tra mare, terra e cielo.

Una sorta di “genius loci”: da qui è possibile dominare con la vista gran parte del territorio costiero dal Golfo di Manfredonia sino ai paesi costieri della provincia di Bari e le loro emergenze (Castel del Monte, Monte Vulture, la cattedrale di Cerignola, la cattedrale di Trani). La prima proposta di istituzione di un Parco archeologico sulla collina di Monte Saraceno, su iniziativa del Comune di Mattinata, risale agli anni ’80 del Novecento sull’onda delle campagne di scavo archeologico iniziate dal prof. S. Ferri e proseguite dalla prof.ssa M. L. Nava.

Dopo decenni di sterili dibattiti il Comune di Mattinata nel 2016 acquisisce dall’Agenzia del Demanio alcuni edifici, originariamente realizzati a scopi strategici dalla Marina militare, che occupano la parte più panoramica dell’intero comprensorio (Capo Saraceno). Consapevoli della complessità del tema, l’Amministrazione Comunale ha ritenuto opportuno pianificare su due distinti livelli progettuali l’iter istitutivo; un master plan (Studio di fattibilità tecnico-economica approvato con delibera di Giunta Comunale n. 24 del 03-02-23) utile ad inquadrare gli obiettivi generali e poi singoli stralci progettuali per perseguire l’idea di realizzare un parco archeologico di tipo “multipolare”.

Accanto alla valorizzazione del sito archeologico, connesso al nuovo Museo Archeologico Matteo Sansone recentemente inaugurato, saranno valorizzati anche sugli aspetti naturalistici, le bellezze ambientali, le emergenze storiche (postazioni antiaeree) e l’architettura rurale. Con Determinazione n.126 del 3 agosto 2023, il progetto di Monte Saraceno è stato ammesso a finanziamento nell’ambito del Bando regionale rivolto alle proposte progettuali finalizzate alla valorizzazione dei Luoghi della cultura: laboratori di fruizione e di restauro del patrimonio archeologico.

Il finanziamento pari a un 1.000.000 di euro consente ora di mettere una prima fondamentale pietra nel percorso di costruzione del Parco Archeologico–Naturalistico di Monte Saraceno.

Si tratta di un primo stralcio funzionale, che consente di rendere immediatamente fruibile il “cuore” del Parco costituito dall’area archeologica e dotarla dei servizi strategici essenziali. In particolare, il progetto prevede il restauro dell’edificio ex stazione di vedetta della Marina Militare, quello più importante e panoramico, collocato in testa alla sequenza dei tre edifici presi in considerazione complessivamente dal progetto “master plan”.

Il progetto si completerà, attraverso successivi lotti, per implementare altre destinazioni d’uso complementari da collocare nei due ex edifici militari presenti per realizzare una caffetteria (edifico 2) e una foresteria (edificio 3). In particolare, è prevista la messa in sicurezza dell’antico tracciato del percorso archeologico che ricalcherà l’antico sentiero posto sul crinale della collina, connetterà le diverse aree necropolari ed attrezzare una adeguata pannellistica sia per la segnaletica che di carattere informativo a supporto della visita.

Dal punto di vista dell’accessibilità del sito è previsto il solo adeguamento della viabilità carrabile dell’attuale strada sterrata (Strada della Lanterna) di circa 1,5 km.

A questo progetto si interseca un altro progetto di mobilità lenta, nell’ambito Piano di Azione Locale (GAL) 2014/2020, già finanziato, denominato “Interventi di sentieristica attrezzata per la valorizzazione del sentiero Mattinata -Monte Saraceno – Monte Sant’Angelo”, che consentirà di collegare la spiaggia di Mattinata (Punta Grugno) con la sommità di Monte Saraceno. L’edificio ex stazione di vedetta della Marina Militare, per la sua strategica panoramicità è vocato ad accogliere tutte le principali attività di fruizione e interazione con il visitatore (allestimento museale/multimediale, laboratori e servizi vari).

Qui troveranno posto i servizi di accoglienza (info- point, book-shop, caffetteria e servizi igienici) e tutti i principali contenuti di visita del sito, declinati all’interno di tre distinte sale tematiche, assieme a piccoli laboratori di fruizione tematici, pensati per diverse classi di età. Particolarmente attenzione è stata posta, quindi, agli aspetti dell’accessibilità e inclusività sia del sito in generale oltre che dell’edificio oggetto di rifunzionalizzazione. Nella prima sala denominata “il Villaggio Daunio o saraceno”, saranno descritti tutti i contenuti archeologici che illustreranno i caratteri della presenza umana sul crinale della collina.

Una tomba sarà ricostruita, con l’originario corredo sepolcrale, per realizzare una sorta di «vetrina aperta» in cui è possibile avere anche una percezione realistica e tattile alle riproduzioni.

Al centro della sala un grande plastico interattivo, connesso con un menù virtuale, consentirà di interagire con il visitatore che potrà esplorare i vari ambiti del contesto territoriale non limitato ai soli aspetti archeologici. Nella seconda sala troverà posto una narrazione denominata “Mons Matinum” che analizzerà la storia della collina in rapporto alla sottostante piana negli aspetti “altri” e differenti rispetto alla narrazione archeologica, quali gli aspetti botanici/naturalistici, (piante, botanica, flora, fauna, pratiche colturali premoderne), un Roof garden sensoriale con spazio dedicato al bookcrossing;

gli aspetti geologici (conformazione geologica e il famoso terremoto del 1893); la storia degli insediamenti di carattere strategico/militare, con la ricostruzione documentale della Torre aragonese e del semaforo ottico del telegrafo, sino alla moderna postazione militare del XIX secolo; la storia moderna (XVIII-XX secolo) dell’evoluzione dagli insediamenti agricoli a quelli urbani presenti nella piana; dai pagliai alle torri, sino al nucleo urbano ottocentesco di Mattinata.

Le esposizioni saranno costituite prevalentemente da pannelli illustrativi a parete, pausati da alcuni elementi materici dall’approccio ludico.

Un particolare significato assumerà l’installazione di un “armadio delle essenze” costituito da una serie di cassetti che conterranno una selezione di semi e piante odorose del Gargano (cappero, il timo, l’origano, rosmarino etc), o di una piccola libreria a “presa diretta” (book-crossing). Nella terza sala troverà posto un particolare allestimento denominato “sala del telegrafista” che accoglierà una installazione ludico-didattica che servirà ad amplificare l’esperienza sensoriale dello storico punto di vedetta, al fine di perpetrare all’attualità il “genius loci” del Capo di Monte Saraceno.

Al centro della sala poligonale sarà installato CAMERA OSCURA di tipo ottico, da cui sarà possibile abbracciare con lo sguardo l’intero golfo. Alcuni pannelli illustrativi saranno dedicati alla sezione “della Difesa”, per la comprensione delle strutture antiaeree realizzate sul promontorio, collocate nello specifico contesto storico e tecnologico tra 1° e Seconda guerra mondiale; la mostra risulterà propedeutica alla visita delle postazioni.

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