Sabato 24 aprile, in occasione della settimana della festività del SS. mo Crocifisso di Varano, presenteremo l’ultimo libro di Vito Carrassi “Il lago e la città scomparsa. Una leggenda eziologica nel Gargano settentrionale”, una ricerca antropologica tra i racconti orali sulla scomparsa della città localmente conosciuta come Uria.
Un lavoro di raccolta, studio, confronto che va oltre i confini regionali e nazionali ponendo la leggenda di Uria nel panorama mondiale popolare dei “racconti di fondazione”.
Curiosità, testimonianze, analogie e confronti saranno al centro della nostra presentazione, con il contributo dei rappresentanti delle comunità locali che ancora tramandano questi racconti.
Il lago e la città scomparsa. Una leggenda eziologica nel Gargano settentrionale – di Vito Carrassi
Presentazione del libro con l’autore sabato 24 aprile ore 18.30
su facebook.com/amaraterramia
a cura di Domenico S. Antonacci con le Pro Loco di Ischitella, Carpino, Cagnano Varano e la Pia Unione del SS. Crocifisso di Varano.
Profilo dell’opera:
Il lago di Varano, con il sottile istmo che lo separa dal mare e i cinque paesi che gli fanno corona (Ischitella, Cagnano Varano, Carpino, Rodi Garganico, Vico del Gargano), non è solo un suggestivo elemento del paesaggio garganico; è anche il protagonista di una tradizione narrativa che qui, per la prima volta, viene esaminata in tutti i suoi aspetti. Si tratta di una leggenda eziologica, ovvero di un racconto che spiega le origini di un luogo o le cause di un fenomeno. Mescolando storia, mito e credenze popolari, questa leggenda narra un evento memorabile, la scomparsa di un’antica e ricca città, Uria (biblicamente punita con un diluvio per i peccati dei suoi abitanti), e la conseguente origine del lago, dei paesi circumlacuali e del santuario dell’Annunziata. È quest’ultimo che, fin dal nome, ci riporta all’umile ma portentosa protagonista della leggenda, Nunzia. È lei la figura chiave, unica superstite di un passato sommerso dal lago e (ri)fondatrice di una storia e di un mondo nuovi, simboleggiati dal Crocifisso venerato nel santuario. Una leggenda affascinante e densa di significati, che ci invita a riflettere sui rapporti che intessiamo con i nostri luoghi e sull’impatto che il paesaggio ha nelle vicende umane.
Autore:
Vito Carrassi è Dottore di ricerca in Letterature moderne comparate. Ha insegnato Storia delle tradizioni popolari all’Università di Bari, dove ha collaborato con la Cattedra di Antropologia culturale. È autore di numerose pubblicazioni, in particolare di una monografia sul fairy tale irlandese (pubblicata anche in edizione inglese), di articoli in riviste internazionali e di saggi in volumi collettanei. La sua ricerca si svolge nell’alveo delle discipline demo etnoantropologiche, con una predilezione per lo studio teorico, storico e comparativo dei generi narrativi della tradizione orale.