Il giovane chef garganico che gira l’Europa (con il Gargano nel cuore)
AGGIORNAMENTO 2023 Facebook, sempre lui a farmi fare questi incontri. Mi imbatto in Davide Ciampi, di Mattinata, leggo qualcosa sulle sue esperienze, alcune all’estero, immagino abbia almeno una trentina di anni…ma ne ha 22. Parte l’embolo della curiosità e si va, giù di domande a catena (permettetemi lo slang, questo non è un blog serio, proprio come non lo è il sottoscritto). –Davide, allora dicci qualcosa su di te Ho 22 anni. Da dove cominciare? Sin da piccolo a scuola non amavo ascoltare i consigli degli altri e ho quasi sempre fatto di testa mia. Nel bene nel male. Cercando di risolvere a meglio i periodi negativi. Non amo fare le cose per “dovere” e il più delle volte accetto di rinunciare a ciò che vorrei, solo per passione. Mi piace essere sincero e nascondo poco. -Ho già letto che ti trovi all’estero… In realtà sono sempre stato molto attaccato alla patria e uscire dall’Italia non mi sarebbe mai piaciuto. Da cuoco: Lasciare i sapori, gli odori e il gusto dell’Italia è dura! Ero convinto di iniziare a lavorare al nord. Perché al sud si lavora il più delle volte solo per denaro. Tutti promettono tanto. Ma in fondo lo scopo è sempre e solo uno. (no che all’estero sia tanto diverso). Ma una vacanza a Londra mi ha aperto nuovi orizzonti. I miei amici (lì da tempo) parlavano di: commis, demi chef, chef de partie, junior chef, sous chef, chef e executive. Per non parlare della sala e del bar. Loro dicevano che se a Londra vali ti puoi ritrovare a fare lo chef di partita in pochi mesi. In Italia (sopratutto al sud) si parlava di commis, chef di partita e chef. In qualche albergo più grande sous chef e executive. Per “godermi” la vacanza, invio anche qualche