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VIDEO – A Foggia si va alla ricerca delle tracce del palatium di Federico II

PRIMA INDAGINE NEL POZZO DELLA CHIESA DELLA MISERICORDIA DI FOGGIA. La A.S.S.O. in collaborazione con il Nucleo Sommozzatori del Vigili del Fuoco di Brindisi il 18 ottobre ha condotto una prima indagine nel pozzo della Chiesa della Misericordia di Foggia. L’iniziativa, organizzata sotto l’egida del Rettore dell’Università di Foggia, prof. Giuliano Volpe, è un primo passo verso più estese operazioni di ricerca scientifica e rilevamento in ambienti sotterranei della città di Foggia. L’importanza storica ed archeologica del pozzo, la cui posizione corrisponderebbe ad una delle Corti del famoso palazzo di Federico II richiederà ulteriori e successivi interventi da parte del gruppo composto dall’Università di Foggia, i Vigili del Fuoco e la A.S.S.O. Riprese e montaggio video: Massimo D’Alessandro

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In una grotta marina di Vieste spunta una “strana tubatura”

Aggiornamento 2016 Ci segnalano che la tubatura è stata rimossa Post del 12/2011 Mentre il Gruppo Speleologico Gargano era impegnato nelle operazioni di rilievo di alcune grotte marine nel territorio di Vieste, si è imbattuto in una strana condotta che sfocia in mare nei pressi della Gattarella. Che cosa possa essere non lo si sa con certezza ma tutti gli indizi fanno pensare ad uno scarico fognario illegale in mare… Scempio sotto la Torre Gattarella, Vieste Testimonianza settembre 2012 di un nostro lettore: Ciao, non so se l’argomento è stato già trattato, ma bisognerebbe denunciare il fenomeno disgustoso che quest’anno ha interessato tutte le coste garganiche, da Pugnochiuso fino a Zapponeta, che hanno visto il mare riempirsi di schiuma puzzolente a volte sparsa altre volte in grossi banchi, accompagnata da rifiuti diversi e puzza di fogna, specie nelle ore di punta degli scarichi, tali da far evitare la balneazione se non la fuga dalla spiaggia. Le voci dei gestori degli stabilimenti mormorano che sono gli scarichi delle barche, ma la quantità e il contenuto di questi chiazze non può corrispondere a ciò. Altre voci di popolo parlano di depuratori intasati che non riescono a far fronte al carico estivo di acqua di scarico da depurare. Altre ancora parlano di analisi delle acque effettuate ma occultate perché farebbero chiudere l’accesso in spiaggia e la relativa balneazione, specie in un tratto che va da Zapponeta a Siponto (Manfredonia) dove il mare sottocosta assume un colore quasi fosforescente e la schiuma è stata persistente anche da metà mattina. Il colore a cui mi riferivo io era sul giallino/verdastro. Mentre la schiuma è proprio bianca, tipica di acque di scarico. Questo fenomeno non è solo visto da me ma da tantissima altra gente della provincia e non. Purtroppo non ho foto, sarebbe stato opportuno

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Attrattive naturali e turismo…quando l’ottica è sbagliata

A chi intraprende l’iniziativa dell’insediamento turistico, le attrattive naturali interessano come mezzo di adescamento pubblicitario, come incentivo al formarsi di una certa clientela.  Una volta ottenuto il successo in questa fase e messo in moto il meccanismo della confluenza per abitudine, imitazione e conformismo sociale, la natura non serve più, e può tranquillamente essere distrutta per aumentare la capacità ricettiva del luogo, diventato ormai di moda.   Succede la degradazione e il declassamento, ma tutto è previsto. Da luogo di èlite se ne fa luogo per classi medie, conservando alla nuova clientela l’illusione che l’accedere a quel santuario, una volta intangibile, rappresenti un gradino nella scala sociale.  Quando nemmeno questo tipo di adescamento funziona più, la speculazione turistica si ammanta di demagogia, e diventa sostenitrice del turismo di massa. A conclusione del processo, il capitale ha dato il suo frutto, valori naturali irrecuperabili sono andati distrutti, nessun fine sociale è stato raggiunto, e resta un ambiente totalmente squalificato, una verminaia caotica, fonte di infelicità, disagio e infinita alienazione.  Carattere saliente di questo tipo di insediamento è la corsa ad arraffare la prima linea, cioè la fascia immediatamente prospiciente il mare, quindi l’esclusione degli altri dal suo godimento, la rottura della continuità tra spiaggia e entroterra (accentuata dalle strade litoranee), la riduzione della godibilità dell’insediamento a due-tre mesi all’anno, con parallela riduzione sia nello spazio che nel tempo del reddito economico, la distruzione della potenzialità turistica dell’intera zona. da Il mare proibito 1964 Grazie a Lazzaro Santoro Leggi anche la storia del turismo garganico ARRESTI E SEQUESTRI, GARGANO RECORD ABUSIVISMO

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