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I restauri della Chiesa di San Nicola di Mira a Carpino

Da qualche anno a questa parte la chiesa “madre” di Carpino, San Nicola di Mira, è stata sottoposta a diversi restauri, strutturali e non, con una visibile differenza nelle sue parti principali come la facciata e il campanile. Pubblichiamo la relazione dell’Architetto Domenico Zezza, progettista e direttore dei lavori. La chiesa di San Nicola si scorge bene da qualsiasi punto si guardi Carpino e ne caratterizza la parte più alta PRIMA DOPO PRIMA DOPO  DURANTE I LAVORI

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VIDEO RAI1 TV7: LA QUARTA MAFIA (la mafia del Gargano)

Servizio ben fatto sulla “quarta mafia”, quella del Gargano. Buona visione, e rialziamoci! Fotogramma del servizio riferito a immagini trasmesse in esclusiva di un omicidio di mafia avvenuto ad Apricena Link video Scarica video Da http://www.immediato.net/2017/09/23/a-foggia-la-quarta-mafia-omicidi-stragi-e-lupare-nel-focus-di-tv7/ Focus di TV7, rotocalco del Tg1, sulla mafia foggiana. Ieri sera l’approfondimento dopo quanto accaduto negli ultimi mesi, soprattutto sul Gargano. Filmati e testimonianze su quella che è definita la “quarta mafia”. Forse meno “cinematografica” di altre – come ha detto l’ex questore, Piernicola Silvis nel corso della trasmissione – ma tra le più spietate. In esclusiva TV7 ha trasmesso il video dell’agguato mortale del 21 giugno scorso ad Apricena, dove un commando armato uccise Nicola “mezzo chilo” Ferrelli, 40 anni e suo zio, Antonio Petrella, 54 anni. Nelle immagini si notano tre killer scendere dal proprio veicolo per avvicinarsi al Fiat Doblò – con dentro le vittime – e fare fuoco. Pochi attimi per completare una mattanza. Seguiranno altre morti, come l’omicidio di Matteo Lombardozzi a San Severo il 15 luglio, l’uccisione di Omar Trotta il 27 luglio a Vieste davanti a numerosi turisti in un locale del centro storico e, infine, la strage del 9 agosto a San Marco in Lamis dove trovarono la morte il boss Mario Luciano Romito, suo cognato e due contadini innocenti. Omicidi, stragi, ma anche lupare bianche. E qui le telecamere si spostano a Mattinata dove da oltre un anno non si hanno notizie del giovane Francesco Armiento. Il giornalista Alessandro Gaeta con Pierpaolo Fischetti e Luisa Lapomarda “Dal primo giorno della scomparsa, non c’è stata alcuna speranza – ha detto la madre, Luisa Lapomarda -. Quello che è successo non è giusto. Ci hanno distrutto. Non hanno distrutto solo Francesco ma un’intera famiglia. Ora chiedo che le indagini possano continuare. Non siamo in una metropoli”. Con lei,

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Sequestrata la centrale termica a biomasse “Enterra” di Rignano Garganico

«Illecita gestione delle acque meteoriche, di dilavamento del piazzale e del processo produttivo ed esercizio dell’impianto in assenza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera diffuse e convogliate», le accuse. Quattro le persone denunciate, su disposizione della Procura della Repubblica: il legale rappresentante dello stabilimento, il direttore generale, il direttore di stabilimento ed il direttore tecnico. L’impianto ha un valore di 67milioni di euro, esteso su di una superficie di 22.000 mq Fonte

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Storie di agrumi e paesaggi: Recuperare sul Gargano i luoghi della biodiversità

Lo splendido omaggio del prof. botanico Nello Biscotti al Gargano, terra da riscoprire per i suoi frutti e i suoi luoghi (grazie Emilio P. per la frase). Questo testo racconta di una storia che si svolge in un piccolo triangolo di terra e in un arco temporale lunghissimo; una storia che riguarda cedri e limoni, i primi pomi citrini che abbia mai conosciuto l’Europa prorompendo con la scoperta di un arancio amaro prima e poi dolce, che non pochi grattacapi ha provocato per le scienze naturali, soprattutto la botanica. Leggi tutto Scarica il volume

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Il rinascimento dei paesi

Lesina, foto di Folco Quilici da comunivirtuosi.org La fatica di pensare a quale sia la “cura” per i paesi ti lascia sempre senza fiato. Si “potrebbe” fare questo, questo e quest’altro. Ci vogliono i servizi, non chiudete (o ridimensionate) gli ospedali di prossimità, le banche, le Poste, le scuole; fateci muovere più liberamente, più velocemente; fateci connettere col mondo, con Milano, Berlino e New York: dalla branda larga – il giovinastro annoiato e spiaggiato sulla branda con gli uccelli che canticchiano – alla banda larga (condizioni necessarie ma non più sufficienti). Poi: fare più figli. Atteso che quello dello spegnimento del TV Color non appare come soluzione degna di nota ci si rivolga ai tempi della donna, dei servizi per la prima infanzia e così via. Ma nulla sembra bastare. Occorre pensare all’impensato. La cura sta nella malattia. I paesi sono cura e malattia insieme. Noi che li viviamo abbiamo questa “immunoinsufficienza acquisita” che ti fa vedere la vita passare senza saperla afferrare. Mi verrebbe da dire che noi dei paesi, da soli, non ce la facciamo. Abbiamo bisogno di altri occhi che ci insegnino la bellezza del guardare rinnovato ai nostri luoghi. E mi viene da dire – al di là di chi, pro tempore, governa – che non ce la fanno nemmeno da su. Servirebbe una specie di inoculazione di umanesimo e di “occhi spaventati” per attivare una chimica nelle comunità: progettisti di comunità, sognatori, architetti, archeologi, ciclisti, viandanti, viaggiatori, letterati, illetterati. Con una missione: un nuovo umanesimo nelle comunità spaventate della Sardegna (e non solo, n.d.r.). Le istituzioni – regionali e locali – disegnino il perimetro; indichino una rotta; si dimentichino di “progettare” cose che non sappiamo progettare; non diano obiettivi se non quello altissimo di un nuovo rinascimento dei paesi: conti più la qualità del cammino

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